Sanità: demenza, al via indagine su condizioni socio-economiche famiglie pazienti
Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) – Avviata un’indagine nazionale sulle condizioni sociali ed economiche dei circa 10mila familiari dei pazienti con demenza in Italia. Da oggi è possibile compilare il questionario dedicato. Promossa dall’Osservatorio demenze dell’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’associazione Alzheimer Uniti Italia, l’indagine viene presentata oggi nel corso del convegno che si svolge in Campidoglio alla vigilia della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 settembre.
L’indagine è una delle numerose iniziative in cui l’Iss è coinvolto, in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, le società scientifiche e le associazioni dei pazienti, grazie al decreto sul Fondo per l’Alzheimer e le demenze, pubblicato lo scorso 30 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. “E’ di fatto il primo finanziamento pubblico sulla demenza nella storia del nostro Paese e rappresenta, dopo il Progetto Cronos e la pubblicazione del Piano nazionale delle demenze, la più grande operazione di sanità pubblica su questo tema – afferma Nicola Vanacore, responsabile dell’Osservatorio demenze – Il Fondo stanzia 14 milioni e 100.000 euro per le Regioni e le Pa e 900.000 euro per l’Iss per l’esecuzione di una serie di attività progettuali orientate al perseguimento degli obiettivi dello stesso Pnd”.
In Italia, il numero dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con Alzheimer) e circa tre milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo. Il fenomeno è in aumento per l’invecchiamento della popolazione: secondo le proiezioni demografiche riportate dal sito del ministero della Salute, sulla base dei trend attuali, nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani, con l’aumento di tutte le malattie croniche legate all’età, e tra queste le demenze.
“Si tratta di una straordinaria occasione: un finanziamento specifico sulle demenze che giunge dopo quasi otto anni dalla pubblicazione del Pnd che, ricordiamo, non prevedeva alcun sostegno economico – prosegue Vanacore – Un finanziamento che oltretutto, per la prima volta, contempla la ricerca sui trattamenti psico-educazionali, di riabilitazione cognitiva e di supporto ai caregiver, con l’obiettivo di perseguire l’appropriatezza degli interventi da trasferire nel sistema dell’assistenza”.
Oltre all’indagine, oggi in Campidoglio sono presentate anche le altre iniziative in cui l’Osservatorio demenze dell’Iss è impegnato in prima linea: dall’aggiornamento e integrazione della Linea guida su diagnosi e trattamento, alla survey nazionale sulle strutture, dalla stima dei fattori di rischio per quantificare il numero di casi evitabili alla formazione per i professionisti sanitari, fino alla promozione della cartella clinica informatizzata.
I progetti delle Regioni e delle Province autonome su una o più delle cinque linee progettuali previste dal decreto (diagnosi precoce, prima cioè dell’insorgenza della demenza; diagnosi tempestiva, quando la demenza è già evidente; telemedicina; tele-riabilitazione e trattamenti psicoeducativi, di stimolazione cognitiva e di supporto ai caregiver) verranno presentati in un altro convegno, in programma il 26 settembre all’Iss.
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