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Sanità: Istat, 713.499 decessi nel 2022, +12mila sul 2021, -27mila sul 2020

20 Marzo 2023

Roma, 20 mar. (Adnkronos Salute)() – Nel 2022 in Italia si registrano 713.499 decessi, circa 12mila in più rispetto all’anno precedente, ma 27mila in meno rispetto al 2020, anno di massima mortalità dovuta alla pandemia da Covid-19. Se nel 2022 si fossero manifestati i medesimi rischi di morte del 2019, decisamente più favorevoli, si sarebbero riscontrati 660mila decessi anziché 713mila, ossia 53mila in meno. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istat sulla dinamica demografica.

Un terzo dell’eccesso di mortalità del 2022 rispetto al valore atteso, globalmente pari al +8,1%, si concentra nei mesi di luglio e agosto, quando si è registrato un numero di decessi superiore del 16%. Per rilevare un quantitativo analogo di decessi (complessivamente 125mila nei due mesi estivi) bisogna andare indietro nel tempo fino al 2015 (110mila). Anche tale anno fu contraddistinto da un significativo aumento dei decessi a causa dei fattori climatici, con incrementi molto accentuati nei mesi caldi e freddi dell’anno. Peraltro, la persistente ondata di caldo della scorsa estate ha interessato molti altri Paesi europei, come Spagna, Portogallo e Germania, dove si sono osservati analoghi fenomeni di super-mortalità.

Circa 24mila decessi dei complessivi 53mila in eccesso su scala nazionale si rilevano al Nord, 10mila al Centro e 19mila nel Mezzogiorno. Il surplus di mortalità rispetto ai valori ipoteticamente attesi è tuttavia inferiore alla media nazionale (+8,1%) sia al Nord (+7,8%) sia al Centro (+7,5%), mentre nel Mezzogiorno si presenta superiore (+8,8%). Rispetto al genere, l’eccesso di mortalità interessa più le donne, tra le quali si rilevano 31mila decessi in più sul valore atteso, pari al 59% del surplus totale. Gli uomini presentano un’eccedenza di 22mila unità, pari al 41%. L’eccesso di mortalità si presenta particolarmente concentrato nelle età più anziane della popolazione, dove i rischi di morte sono notoriamente più elevati. Tra le donne circa il 60% dell’eccesso si concentra tra gli 86 e i 96 anni, dove si riscontrano oltre 18mila decessi in più rispetto ai valori attesi. Un discorso analogo vale per gli uomini, che però presentando un picco di mortalità anticipato di circa 5 anni rispetto alle donne, concentrano circa il 50% dell’eccesso di mortalità tra la popolazione di 81-91 anni (oltre 10mila decessi in più).

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