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Sanità: l’associazione, ‘bene polizia in ospedali, ora qualifica pubblico ufficiale’

16 Gennaio 2023

Roma, 16 gen. (Adnkronos Salute) – “Finalmente abbiamo ricevuto una risposta dalle istituzioni, il ministro Piantedosi ha parlato di drappelli di polizia negli ospedali. La presenza sul posto della polizia è fondamentale, anche perché la maggior parte degli aggressori dopo averci colpito fugge via e non viene identificato. Abbiamo portato a casa l’ennesima vittoria! Le provocazioni servono! Nti chiama, Governo risponde!”. Così l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, che si batte contro la violenza sugli operatori sanitari, commenta su Facebook l’annuncio del ministro dell’Interno Piantedosi, a cui sono seguite le affermazioni del ministro della Salute Schillaci.

“Dopo l’installazione delle telecamere sulle ambulanze della Napoli 1 (fortemente voluta da noi) portiamo a casa l’ennesima vittoria per la nostra sicurezza. Nel 2020 in occasione di un sequestro di una ambulanza abbiamo chiesto, provocatoriamente, per la prima volta, la presenza dell’esercito in ospedale. Quest’anno abbiamo ribadito la richiesta e il Governo ci ha ascoltato; finalmente avremo la polizia in pronto soccorso. Si partirà dalle zone più calde ovvero ospedale del Mare, Vecchio Pellegrini e Cardarelli”, sottolinea l’associazione, che però, immediatamente, rilancia: “Caro Governo adesso tocca legiferare circa la qualifica di pubblico ufficiale, abbiamo fiducia in te!”.

L’equiparazione a pubblico ufficiale sarebbe un altro importante strumento di tutela dei medici e dei sanitari, secondo Nessuno tocchi Ippocrate, che riporta la segnalazione di un ennesimo episodio di violenza, la quarta aggressione dell’anno nel territorio dell’Asl Napoli 1.

“Nella serata del 14 gennaio, il mezzo di soccorso ‘pietravalle’ viene allertato per un intervento in via Calata Capodichino, una paziente oncologica terminale. Arrivati sul posto l’infermiere e l’autista sono stati accolti con insulti vari perché non avevano il medico a bordo – riporta l’associazione – Da premettere che i parenti volevano la semplice visita medica, quindi l’autista lo hanno fatto scendere giù minacciandolo e insultandolo, mentre all’infermiere è andata peggio. Attimi di panico perché la parente della paziente ripeteva al figlio più volte di prendere la pistola. ‘Prendi la pistola e sparalo’, urlava. L’infermiere ha provato a scappare via ma gli è stato impedito, ma nel frattempo l’autista ha chiamato la polizia. Quando sono arrivati, hanno identificato gli aggressori. Alla fine i richiedenti volevano una semplice visita domiciliare!”, chiosa Nessuno tocchi Ippocrate ricordando che “a dicembre 2022, l’equipaggio del San Gennaro, proprio a Calata Capodichino, è stato minaccia di arma da fuoco” e rinnovando al Governo la richiesta di una legge sulla qualifica di pubblico ufficiale.

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