Sanità: neonati e allattamento sicuro al seno, dai pediatri 5 consigli per neogenitori
Roma, 23 gen. (Adnkronos Salute) – Dopo la morte di un neonato nel letto della mamma che lo stava allattando mentre si trovava nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini di Roma, per un allattamento sicuro al seno dalla Società italiana di pediatria arrivano 5 consigli per le mamme e per i papà. Al primo punto il contatto pelle a pelle nelle prime due ore dopo il parto. Si tratta di una pratica molto importante – si legge in una nota della Sip – che permette di stabilizzare l’attività cardio-respiratoria del neonato, regolare la sua temperatura corporea, favorire un normale valore di glicemia ed avviare al meglio l’allattamento al seno.
La vicenda accaduta all’ospedale Pertini di Roma “ha colpito l’opinione pubblica – afferma Guglielmo Salvatori, responsabile del Tavolo allattamento al seno della Sip -. In attesa dei risultati del riscontro diagnostico, tale evento potrebbe rientrare, secondo quanto emerso dal Tavolo tecnico allattamento al seno della Società italiana di pediatria, nell’ambito del “Sudden Unexpected Postnatal Collapse” (Supc, collasso neonatale improvviso e inaspettato). Con questa definizione si esprime un raro ed improvviso evento, a volte un decesso, in una gran parte dei casi senza spiegazione, che può verificarsi nei primi 7 giorni di vita”.
In generale, “le prime due ore dopo la nascita del neonato vanno trasformate in un momento bello di condivisione – sottolinea Salvatori -. Se il bimbo è nato a termine e senza complicazioni si può stabilire fin da subito un contatto pelle a pelle (skin-to-skin). In queste 2 ore bocca e naso del neonato devono essere sempre visibili dalla mamma per evitare che la respirazione non sia ostruita dalle sue mammelle. Il bambino va quindi osservato: è importante che lo faccia la mamma o un caregiver, che spesso è il papà, e il personale sanitario”.
Tra le indicazioni, al secondo posto, c’è l’allattamento al seno e contatto skin to skin per vivere intensamente il bellissimo momento. “Vi sono mamme che spesso mandano messaggi sul cellulare dopo il parto – rimarca Salvatori -. E’ stato calcolato che ne inviano circa 30 nelle due ore successive al lieto evento: vi è un aspetto di condivisione sociale che è molto bello, ma è importante anche non lasciarsi distrarre e vivere a pieno e ‘dal vivo’ il momento della nascita del proprio bambino”.
Nelle ore seguenti al parto non esiste una posizione ideale per allattare – spiegano ancora i pediatri – molte donne allattano sedute o semi sedute, con la schiena e le gambe sostenute. Vi è anche un’altra possibilità, “biological nurturing “, in cui la mamma è in posizione con la schiena semi reclinata, sostenuta attraverso l’utilizzo di più cuscini, e con il bimbo sopra di lei. Occorre in tutti i casi essere vigili sul fatto che il piccolo respiri bene e abbia un buon colorito.
In terza posizione, il consiglio dei pediatri è quello di favorire il rooming in, ovvero tenere il neonato nella stessa stanza della mamma 24 ore su 24. Ciò permette di rafforzare il legame tra mamma e bambino e di incentivare l’allattamento al seno. È più sicuro che il bimbo dorma nella culletta invece che nel letto della mamma, evitando comunque materassi o cuscini molto morbidi. Inoltre, va sempre decisamente raccomandato che il bimbo dorma a pancia sopra, supino.
Al quarto posto, la raccomandazione è quella di non aver timore di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si ha bisogno di riposare. “Non è qualcosa di cui vergognarsi – sottolinea Annamaria Staiano, presidente Sip – la stanchezza dopo il parto può colpire tutte le donne, in misura diversa anche in base all’esperienza legata alla nascita del bambino. Se ci si sente particolarmente provate meglio optare perché il piccolo stia nella nursery, riposare qualche ora e poi allattare il bambino e prendersene cura, per quanto possibile”.
Infine, non aver paura in generale di ciò che può accadere mentre si allatta. “L’allattamento al seno, quando possibile – evidenzia Staiano – è un toccasana per la salute del bambino e della mamma e consolida il cosiddetto bonding, il legame mamma-bimbo. È una pratica sicura, non bisogna quindi avere alcuna paura”.
“La nostra volontà è quella di essere vicini e utili alle neo mamme e ai neo papà – tiene a precisare Staiano – ai quali ricordiamo che l’allattamento al seno è una pratica sicura di cui non bisogna aver paura. Per essere sereni e sentirsi sicuri occorre però essere informati, e il pediatra è sicuramente una figura di riferimento imprescindibile”.
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