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Sanità: Nursing Up, ‘iniziativa Moratti su medici e infermieri merita approfondimento’

10 Giugno 2022

Milano, 10 giu. (Adnkronos Salute) – “Massimo rispetto nei confronti dell’iniziativa della vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che consideriamo potenzialmente innovativa e lungimirante, e nei confronti della quale ci riserviamo di approfondirne gli aspetti, nell’ambito di una costruttiva posizione di riflessione” e nell’ottica di “una proficua collaborazione tra infermieri e medici, nell’interesse dei cittadini e della ottimale ricostruzione della sanità territoriale”. Antonio De Palma, presidente del sindacato infermieri Nursing Up, si inserisce con una sostanziale apertura nel dibattito acceso da alcune dichiarazioni dell’assessore al Welfare sul ruolo che gli infermieri dovrebbero avere in tema di cure primarie, “offrendo – ha detto Moratti – supporto e supplenza per affrontare la carenza di medici di medicina generale”.

“Ovviamente – puntualizza De Palma in una nota – come sindacato degli infermieri italiani ci riserviamo ulteriori e doverosi approfondimenti su questo progetto, rispetto al quale non mancheremo di intervenire ancora. Ma è chiaro che, se si parla di sblocco della libera professione per i nostri professionisti, e anche di infermieri di famiglia e di sanità territoriale, con alla base un proficuo rapporto di collaborazione tra medici, infermieri e, perché no, anche il coinvolgimento dei colleghi delle altre professioni sanitarie, non potremmo, il condizionale è d’obbligo, che guardare di buon occhio a tutto questo”.

“Insomma”, per il leader del sindacato infermieri “la strada potrebbe essere quella buona da percorrere, nell’ottica di una sanità italiana che patisce, come non mai in questo momento, la carenza di professionisti, e che proprio per tale ragione deve essere pronta a ricaricare le batterie per affrontare le nuove sfide che ci attendono, nella logica di perseguire un obiettivo comune che ci unisce, per il quale combattere come abbiamo sempre fatto, ovvero la tutela della salute della collettività”.

“In un momento cruciale per la sanità italiana, con il rinnovo del contratto in dirittura d’arrivo – ammonisce De Palma – non servono affatto strumentalizzazioni, né controproducenti battaglie atte a difendere il proprio orticello dal vicino confinante. Infermieri e medici, da sempre, nelle corsie di un ospedale, sono stati capaci, al di là delle rispettive peculiarità professionali, di costruire un rapporto sereno, nell’interesse del paziente. Oggi i dottori in infermieristica italiani, perché non dimentichiamo che i nostri infermieri si pongono all’acme tra gli altri colleghi in Europa, hanno conoscenze e competenze che gli consentono di assumere importanti responsabilità”, rivendica il leader sindacale.

“Nessuna strumentalizzazione o paragone dunque – precisa – tra forme di collaborazione proprie del rapporto tra professioni sanitarie laureate, che sono ormai realtà in tutti i Paesi evoluti, e giammai l’attribuzione di funzioni improprie a categorie professionali che non possiedono, per formazione e tipologia di mandato professionale, le conoscenze e il know how necessari e che, tra le altre cose, non sono ricomprese nell’alveo delle professioni sanitarie laureate, come è il caso, da ultimo, degli operatorio socio sanitari della Regione Veneto”.

“Non dimentichiamo – evidenzia il presidente di Nursing Up – che in altri Paesi, e cito solo per esempio l’Inghilterra, esistono già peculiari e condivise forme di collaborazione tra medici e infermieri, nel rispetto delle specifiche e distinte competenze, che risultano sperimentate, confermate e tempo per tempo perfezionate”. Da qui l’interesse ad “approfondire” il progetto Moratti.

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