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Sanità: Oms, in piena pandemia speso in salute 10% Pil mondo ma gap tra Paesi

13 Dicembre 2023

Milano, 13 dic. (Adnkronos Salute) – In piena pandemia, nel 2021, la spesa per la salute a livello mondiale ha raggiunto un nuovo massimo di 9,8 trilioni di dollari, una quota pari al 10,3% del prodotto interno lordo (Pil) globale. Ma la distribuzione di questa spesa “è rimasta fortemente disuguale”. A segnalarlo l’Organizzazione mondiale della sanità in un report dal quale emerge che la spesa pubblica per la sanità è aumentata in tutto il mondo, tranne che nei Paesi a basso reddito dove questa voce è diminuita e gli aiuti sanitari esterni hanno svolto un ruolo di supporto essenziale.

Nell’anno analizzato, cioè il 2021 vissuto all’insegna di Covid-19, circa l’11% della popolazione mondiale viveva in Paesi che spendevano meno di 50 dollari pro capite all’anno, mentre la spesa media pro capite per la salute era di circa 4.000 dollari nei Paesi ad alto reddito. I paesi a basso reddito rappresentano solo lo 0,24% della spesa sanitaria globale, pur avendo una quota dell’8% della popolazione mondiale, si evidenzia ancora nel rapporto. La cifra record investita per la sanità nel 2021, osserva l’agenzia Onu per la salute, “ha dimostrato come i Paesi abbiano dato priorità alla salute pubblica durante la pandemia, anche se le economie e le società vacillavano per le enormi perturbazioni causate” dal virus e dalle misure drastiche per contenerlo.

Tuttavia, il rapporto evidenzia anche che l’entità della crescita della spesa pubblica per la sanità osservata durante questo periodo “difficilmente sarà sostenuta, poiché i Paesi stanno spostando l’attenzione sulla gestione di altre priorità economiche come il rallentamento della crescita, gli alti tassi di inflazione” e così via. “È urgentemente necessario un finanziamento pubblico sostenuto per la sanità per progredire verso una copertura sanitaria universale – ha commentato Bruce Aylward, Assistant Director-General dell’Oms, Universal Health Coverage, Life Course – Ed è particolarmente cruciale in questo momento in cui il mondo si trova ad affrontare la crisi climatica, i conflitti e altre emergenze complesse. La salute e il benessere delle persone devono essere protetti da sistemi sanitari resilienti che possano anche resistere a questi shock”.

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