Sanità: Ordini medici, ‘aggressioni in forte aumento, ma legge inapplicata’
Roma, 9 gen. (Adnkronos Salute) – “Gli episodi di aggressione ai medici stanno aumentando in maniera esponenziale. Non abbiamo i dati aggiornati, ma l’Inalil ci ha fornito alcune indicazioni preliminari che sembrano confermare la crescita dei casi. L’altro dato che salta agli occhi è che la legge contro le violenze sugli operatori sanitari, che permette la procedibilità d’ufficio, non è applicata”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, dopo “l’ennesimo episodio” di violenza in corsia, accaduto all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
“Ciò che chiediamo è che vi sia una divulgazione da parte delle forze dell’Ordine su questa norma che renderebbe più veloce, senza la denuncia da parte del professionista, il procedimento penale nei confronti degli aggressori”, aggiunge. L’aggressione al Sant’Andrea, sottolinea Anelli, “è ancora una volta il segno delle difficoltà e del disagio del cittadini, anche se nulla giustifica la violenza. Chi paga le conseguenze di disservizi, in primis le lunghissime liste d’attesa, è chi sta in prima linea, gli infermieri e i medici. Doppiamente penalizzati per le condizioni di lavoro e per gli atti di violenza di cui sono sempre più spesso vittime”, conclude.
Anelli esprime “solidarietà” al medico aggredito e agli infermieri e operatori insultati all’ospedale Sant’Andrea di Roma. “Nulla, mai, giustifica la violenza – rimarca Anelli – ma, per prevenirla, è necessario comprenderne e rimuoverne i fattori scatenanti”
“È necessario dunque comprendere che siamo tutti dalla stessa parte – conclude Anelli – e che tutti dobbiamo contribuire a chiedere e a far sì che la situazione migliori. E ricordare che la violenza non è mai la soluzione, perché chi aggredisce un medico, un curante, aggredisce se stesso”.
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