Roma, 11 set. (Adnkronos Salute) – “La chirurgia è fra le discipline più esposte al rischio denunce e risarcimenti, un incubo. Quello del contenzioso medico legale è un tema antico, noto da tempo, sul quale il governo Meloni si sta muovendo. Questo è il primo Esecutivo che comincia a darci ascolto, ci auguriamo che prestissimo ci dia anche risposte. Noi siamo pronti, con una nostra commissione abbiamo già proposto alcune modifiche legislative. Stiamo e staremo sul pezzo. I nostri giovani chirurghi meritano di lavorare in totale tranquillità quando entrano in sala operatoria”. Così all’Adnkronos Salute Marco Scatizzi, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), a margine del 41esimo Congresso nazionale Acoi dal titolo ‘Una sfida capitale’, in corso al Centro congressi La Nuvola dell’Eur a Roma.
Tra i temi al centro dei lavori: il recupero delle liste d’attesa, le opportunità dell’innovazione tecnologica, l”età’ delle strumentazioni presenti negli ospedali, la formazione dei futuri chirurghi e il fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza post-operazione, che in Italia “sono 500mila ogni anno, il 14% delle quali interessa il sito chirurgico”, ricorda Scatizzi. “Le infezioni ospedaliere sono una pandemia – rimarca il presidente dei chirurghi ospedalieri – contro questo fenomeno siamo da sempre in prima linea. Come Acoi abbiamo fatto un percorso in diverse regioni italiane attraverso campagne formative, anche con il supporto di aziende quali Johnson & Johnson. Obiettivo: controllare il numero di queste infezioni, cominciando a lavorare sulla preparazione del campo operatorio che, per esempio, deve avere la temperatura giusta, ovvero 18 gradi contro i 26 gradi che ogni tanto riscontriamo, oltre alla diffusione dei microbi che circolano in ospedale, di cui le Istituzioni dovrebbero preoccuparsi”.
E sul contributo che le società scientifiche possono dare per migliorare i processi di auditing clinico, Scatizzi non ha dubbi: “Noi siamo assolutamente in linea con l’auditing, per capire cosa facciamo e cosa abbiamo fatto per migliorare. In questo senso il protocollo Eras (Enhanced Recovery After Surgery)”, che ha come obiettivo informare e monitorare il paziente, “garantisce dopo un intervento chirurgico il recupero ottimale e il ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane”, conclude.
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