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Sanità: sindacato infermieri, 125mila casi violenze sommersi, 75% su donne

7 Settembre 2022

Roma, 7 set. (Adnkronos Salute) – In Italia sono “ben 125mila i casi sommersi di aggressioni fisiche” tra il personale sanitario e “il 75% delle vittime di violenze sono donne. Questo significa che le nostre infermiere sono vittime di calci, pugni, spesso morsi, nonché minacce e intimidazioni psicologiche. Ma anche di atti di violenza a sfondo sessuale che ledono la loro dignità”. Torna a denunciare le violenze che si consumano a danno degli operatori sanitari, Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, citando un episodio, avvenuto qualche giorno fa, quando nell’ospedale di Bordighera (Imperia) una giovane infermiera in servizio è stata vittima di aggressione sessuale da parte di un paziente.

I fatti – riferisce una nota di Nursing Up – si sarebbero svolti così: mentre si trovava in sala osservazione, l’uomo avrebbe chiesto alla professionista di caricargli il telefono cellulare. Dopodiché, approfittando del fatto che la donna gli aveva voltato le spalle, ha iniziato a toccarle natiche e seni. La collega ha subito allertato le forze dell’ordine e l’uomo è stato immediatamente tratto in arresto per violenza sessuale. Poco prima, nel mese di agosto, e questi sono solo i casi ufficiali portati alla luce del sole – prosegue il sindacato – in una struttura privata del Piemonte, un’altra giovane infermiera subiva molestie sessuali dal parente di un paziente, prontamente bloccato dal personale sanitario e consegnato agli agenti di polizia intervenuti sul posto.

“Le violenze ai danni delle nostre infermiere – ammonisce De Palma, – si ricollegano naturalmente al ‘clima infernale’ che da mesi gli operatori sanitari vivono all’interno degli ospedali, in particolare il personale dei Pronto soccorso. Quasi ogni giorno, e non è affatto una esagerazione, un infermiere, molto spesso una donna, viene aggredito e picchiato da un paziente o dal parente di quest’ultimo”. “In un momento così importante per il futuro politico del paese, sindacati come il nostro non possono non rivolgere un appello alla classe politica, che ha il dovere, al di là del proprio colore e della propria bandiera, di intervenire per difendere la sicurezza degli operatori sanitari sul proprio luogo di lavoro, nell’esercizio delle proprie funzioni. Ripristinare i presidi delle forze dell’ordine negli ospedali è una priorità”.

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