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Sanità, Vaia direttore generale Prevenzione ministero Salute

19 Luglio 2023

Roma, 19 lug. (Adnkronos Salute) – Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, è il nuovo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. E’ infatti arrivato l’ok della Corte dei Conti al decreto di nomina, l’ultimo tassello per la successione di Gianni Rezza, l’ex Dg della Prevenzione, in pensione da inizio maggio.

Sono un servitore dello Stato, un ‘civil servant’. Mi hanno chiamato a servire il Paese in un ruolo che è la naturale prosecuzione di quello finora fatto, quello che in molti Paesi chiamano Chief Medical Officer. Ma resto un medico, sempre al servizio del Paese e della Persona”. Lo scrive Francesco Vaia, “da ieri nominato direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute”, in una lettera di saluto indirizzata ai medici e dipendenti dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, da lui diretto in questi anni.

Dal baluardo anti-Covid Spallanzani al ministero, la storia di Vaia

L’unica voce fuori dal coro del catastrofismo pandemico. Questo è stato Francesco Vaia dal 2020 al 2023, nel lungo viaggio che ha visto l’Italia prendere di petto l’emergenza, il primo Paese colpito dal Sars-CoV-2. Era arrivato da pochi mesi come direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani, con tante esperienze in grandi ospedali, quando scoppiò la bomba Covid. La coppia cinese trovata positiva al virus e curata a Roma, è già un pezzo di storia. Dal quel febbraio 2020 lo Spallanzani ha iniziato a correre senza fermarsi mai, rispondendo a ogni chiamata. Prima la ricerca, il sequenziamento del virus, poi l’assistenza e ancora, tappa dopo tappa che la scienza permetteva, i vaccini, gli anticorpi monoclonali, gli antivirali, gli accordi internazionali. Diventando il baluardo anti-Covid, dove vaccinarsi o dove essere ricoverati se la malattia diventava brutta.

Vaia ha spiegato agli italiani, davanti alla fontana dello Spallanzani prima e poi anche in tv e nei programmi dove la scienza non era mai andata, perché l’Italia non doveva arrendersi e perché ne sarebbe uscita presto. Perché rimanere uniti contro il virus. È così è stato. Il direttore ha scardinato i luoghi comuni e ha fatto capire perché era importante vaccinarsi contro il Covid. Superata la fase critica, è stato il primo a parlare di prevenzione, degli effetti negativi della Dad e della necessità di riaprire gli spazi sociali, di ventilazione meccanica a scuola e di mettere la salute al centro del dibattito politico. Ora la sfida della Prevenzione al ministero della Salute, come affrontare il prossimo autunno e come contribuire a costruire il Ssn di domani.

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