Studio, aggiunta di acido bempedoico riduce in modo efficace colesterolo Ldl
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Roma, 27 set. (Adnkronos Salute) – Sono stati presentati ad Amburgo, in occasione del Congresso Dgk Hertztage 2024, i risultati finali di follow-up a 2 anni della coorte tedesca dello studio osservazionale, multinazionale, europeo Milos sull’uso, nella pratica clinica quotidiana, dell’acido bempedoico, o della sua associazione a dose fissa con ezetimibe, in pazienti con ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista. I dati hanno dimostrato l’efficacia e il profilo di sicurezza dell’acido bempedoico, sia da solo che in combinazione con altre terapie ipolipemizzanti, in un contesto di real-life nel ridurre di quasi un terzo il colesterolo Ldl (c-Ldl).
L’aumento del colesterolo Ldl – ricorda una nota diffusa da Daiichi Sankyo Europe – è un fattore chiave modificabile del rischio di eventi cardiovascolari maggiori. Gli studi dimostrano che ogni riduzione di circa 39 mg/dL (1 mmol/L) di c-Ldl è associata a una riduzione del 22% degli eventi cardiovascolari maggiori dopo un anno. Ad oggi, la coorte tedesca dello studio Milos, che comprende 973 pazienti provenienti da 125 siti in Germania, è una delle valutazioni più complete dell’acido bempedoico nella pratica clinica effettuate nel paese. I pazienti sono stati seguiti per 2 anni. I livelli di c-Ldl sono stati valutati prima di iniziare il trattamento, a uno e 2 anni. Complessivamente, 638 dei 973 pazienti (65,6%) hanno completato il follow-up a 2 anni, con i valori completi di c-Ldl prima del trattamento, al primo e secondo anno disponibili per 451 pazienti. Questi 451 pazienti hanno dimostrato una riduzione media dei livelli di c-Ldl da 121,4 mg/dL (3,14 mmol/L) al basale a 77,2 mg/dL (2,0 mmol/L), che rappresenta una riduzione relativa media del 30,3% nella popolazione complessiva. Complessivamente, oltre l’80% dei pazienti ha ricevuto l’acido bempedoico in combinazione con altre terapie ipolipemizzanti prima del trattamento e a due anni, tra cui statine ed ezetimibe. Il profilo di sicurezza dell’acido bempedoico – soggetto a monitoraggio addizionale – in questa popolazione reale è stato valutato a uno e a 2 anni ed è risultato coerente con quello osservato nel programma dello studio clinico Clear.
“Riducendo significativamente i livelli di c-Ldl verso gli obiettivi delle linee guida, stiamo compiendo un passo fondamentale per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari che possono avere un profondo impatto sulla salute a lungo termine e sulla qualità di vita di una persona”, ha dichiarato Ioanna Gouni-Berthold, Centro di endocrinologia, diabetologia e medicina preventiva dell’università di Colonia e membro del consiglio direttivo della Società internazionale di aterosclerosi. “Le malattie cardiovascolari restano la principale causa di morte in Europa, ma la maggior parte degli eventi cardiovascolari prematuri è prevenibile – ha commentato Stefan Seyfried, vice presidente Medical Affairs, Specialty Medicines, di Daiichi Sankyo Europe – I risultati di questa coorte rafforzano le evidenze sui benefici offerti dall’acido bempedoico per la riduzione dei livelli di c-Ldl. Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di fornire alla comunità medica informazioni concrete per migliorare la prevenzione delle malattie cardiovascolari e, in ultima analisi, migliorare la cura dei pazienti”.
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