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Trapianti: a Firenze ultracentenaria dona gli organi, è la prima volta al mondo

11 Novembre 2022

Roma, 11 nov. (Adnkronos Salute) – Per la prima volta al mondo è stato donato da un’ultracentenaria un organo per un trapianto. Il prelievo, che non ha precedenti documentati in letteratura scientifica – sottolinea il Centro nazionale trapianti in una nota – è stato effettuato all’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze la scorsa settimana su una donna deceduta a 100 anni, 10 mesi e 1 giorno: il suo fegato, con il via libera dei coordinamenti operativi del Centro regionale trapianti della Toscana e del Centro nazionale trapianti, è stato giudicato idoneo e trapiantato con successo in una persona in lista d’attesa nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.

In precedenza, il record di donatrice di organi più anziana in Italia era di una donna morta a Fabriano a 97 anni e 7 mesi a fine ottobre scorso, un caso che aveva affiancato altri quattro prelievi da persone 97enni realizzati nel 2003, nel 2008, nel 2018 e nel 2019. “E’ un evento eccezionale – commenta il direttore del Cnt Massimo Cardillo – che però testimonia ancora una volta, a pochi giorni dal prelievo di Fabriano, la capacità tecnica e organizzativa della rete trapiantologica italiana di valorizzare tutte le donazioni, anche quelle di persone molto anziane, in modo da dare risposte efficaci all’attesa di trapianto di oltre 8mila pazienti nel nostro Paese”.

“A livello internazionale non risultato donazioni di organi solidi da persone decedute oltre il secolo di vita”, sottolinea Cardillo. “Questo trapianto – afferma Paolo De Simone, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia epatica e trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa – è stato realizzato dopo aver implementato tutte le procedure previste per garantire la massima sicurezza del ricevente, in tutte le tappe del processo assistenziale pre e post-trapianto assicurato da tutte le nostre strutture coinvolte”.

“Dopo attenta valutazione delle caratteristiche cliniche del donatore, si è proceduto a verifica istologica della qualità dell’organo – spiega De Simone – impiegando anche la perfusione ipotermica ex situ per proteggere il fegato da eventuali complicanze post-trapianto. L’intervento è riuscito e il paziente è in buone condizioni. La procedura rappresenta il coronamento di anni di lavoro clinico multidisciplinare e di studio sull’utilizzo di donatori anziani, su cui il Centro trapianti di Pisa e la Regione Toscana hanno investito risorse e progettualità”.

“Nell’arco di 24 ore – raccontano Daniele Cultrera, coordinatore ospedaliero del San Giovanni di Dio dell’organizzazione toscana trapianti, e Alessandro Pacini, responsabile donazioni organi e trapiantati rete ospedaliera Ausl Toscana centro – l’ospedale San Giovanni di Dio è stato sede di due eventi di donazione di organi assolutamente eccezionali: oltre al prelievo del fegato dalla paziente ultracentenaria, abbiamo avuto anche la nostra prima donazione multiorgano controllata a cuore fermo”. “Il risultato ottenuto con il buon esito del trapianto di fegato da un donatore centenario è frutto non solo del lavoro di squadra, ma anche di una organizzazione che ha affidato al lavoro in rete, attraverso i programmi regionali di trapianto, l’esito di un processo così complicato. Questo ha anche indotto nei cittadini la fiducia in un sistema in grado di trasformare la volontà di donare in un atto concreto”, chiosa Adriano Peris, coordinatore del Centro regionale trapianti della Toscana.

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