Trapianti, solo 1 donatore di midollo su 100mila compatibile con ricevente
Roma, 10 ott. (Adnkronos Salute) – Per i pazienti affetti da talassemie, leucemie, linfomi, mielomi e malattie tumorali o genetiche il trapianto di midollo spesso rappresenta l’unica possibilità di terapia. Tuttavia, solo una persona su centomila è compatibile con chi è in attesa di una nuova speranza di vita e per questo motivo la ricerca di donatori e l’adesione alle campagne di sensibilizzazione è molto importante. Chi decide di donare il midollo osseo può fare riferimento ad Admo, l’Associazione di donatori di midollo osseo che fornisce assistenza durante tutte le fasi di analisi e prelievo. E’ quanto riporta un articolo pubblicato su ‘Alleati per la Salute’ (www.alleatiperlasalute.it ), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis.
La modalità dell’intervento, che ha una durata media di circa 45 minuti, consiste nel prelievo del midollo osseo dalle ossa del bacino. Il donatore viene sottoposto a un’anestesia generale o epidurale, così che non senta alcun dolore durante l’intervento. Dopo il prelievo, il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 24-48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in poco più di una settimana.
Secondo Admo, la tipizzazione dovrebbe entrare a far parte dell’educazione dei più giovani (si può effettuare solo dai 18 ai 35 anni di età, in persone di almeno 50 kg di peso e in buone condizioni di salute), in quanto procedura sicura e in grado di cambiare in meglio la propria vita, oltre a salvarne una. Le procedure, dalle analisi alla tipizzazione del patrimonio genetico, vengono effettuate presso una sede dell’associazione e i risultati inviati al Registro regionale. In caso di compatibilità, l’Admo aiuta a organizzare il prelievo presso un centro di ematologia che invia il midollo osseo a destinazione.
Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari ‘tipizzati’, dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche. La tipizzazione si esegue prelevando dal donatore un campione di sangue o di saliva. Se non ci sono fratelli o sorelle compatibili – ricordano da Admo – viene attivata la ricerca tramite Registro. Se anche questa non dà esito positivo, è possibile passare o a una terapia sperimentale con Car-T o a un altro tipo di trapianto da familiare non compatibile (aploidentico) e quindi a donare può essere una madre, un padre o un figlio se le persone che hanno bisogno di trapianto sono i genitori.
I centri donatori hanno sede nelle strutture ospedaliere, reclutano i donatori e si occupano della loro caratterizzazione immunogenetica appoggiandosi a un laboratorio. E’ importante ricordare che il Registro italiano non opera solo sul territorio nazionale, ma è collegato con i Registri di donatori di midollo osseo in tutto il mondo (World Marrow Donor Association, Wmda). Per iscriversi al Registro è necessario contattare il centro donatori più vicino e prenotare un appuntamento, durante il quale il personale sanitario provvederà a raccogliere informazioni sullo stato di salute del possibile donatore ed effettuare un prelievo di saliva o di sangue su cui verrà effettuato un primo screening genetico. Questo permetterà di inserire nella scheda del potenziale donatore le informazioni genetiche necessarie a stabilire la compatibilità per la donazione e il trapianto.
L’articolo completo è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/piu-lungo/donazione-di-midollo-osseo-cosa-serve-e-come-funziona.
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