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Tumori: radioterapia e ricostruzione seno, esperte rispondono a dubbi donne

14 Ottobre 2022

Roma, 14 ott. (Adnkronos Salute) – Radioterapia dopo la ricostruzione mammaria per un tumore al seno. Sono tanti i dubbi delle donne su questa metodica che abbassa il rischio di recidiva del cancro ma può incidere sul risultato estetico della ricostruzione e aggiunge preoccupazioni alle pazienti. Un tema su cui si concentra quest’anno il gruppo di senologhe, chirurghe plastiche e psico-oncologhe del progetto ‘Donna X Donna’ dedicato all’informazione sulla ricostruzione del seno dopo mastectomia e che risponde, con una brochure, ai numerosi dubbi delle pazienti sugli effetti della radioterapia sul proprio seno ricostruito. Un’iniziativa lanciata a pochi giorni dal ‘Bra day’, giornata della ricostruzione mammaria dopo un tumore, in calendario il 19 ottobre.

Dalle esperte arrivano risposte chiare per tranquillizzare le donne: per ogni caso le soluzioni più indicate, che vanno dal lipofilling (uso di grasso autologo per ammorbidire la mammella ricostruita con protesi e indurita dalla radio), ai massaggi per ridurre l’irrigidimento dei tessuti ricostruiti senza uso di protesi, dalle creme schiarenti ai laser depigmentanti per diminuire l’iper-pigmentazione della pelle indotta dalla radioterapia fino alle diverse tecniche operatorie necessarie nei casi di reazione alla radio di entità più severa.

“Nei casi di mastectomie ricostruite nello stesso intervento, con o senza l’uso si protesi, la radioterapia può indurre problemi di lieve e media entità: i più frequenti e trattabili sia chirurgicamente che con terapie di supporto, come il lipofilling e i massaggi”, spiega Marzia Salgarello, docente di chirurgia plastica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e nel comitato promotore Donna X Donna. “Ci sono poi complicanze più severe, seppure più rare, difficilmente risolvibili se non operando nuovamente la paziente. Una stretta collaborazione tra chirurghi e oncologi radioterapisti delle Breast Unit – sottolinea – permette la scelta della metodica più indicata per ogni singola paziente per ridurre il rischio complicanze da radio e, eventualmente, trattarle”.

Le complicanze dovute alla radioterapia sul seno ricostruito sono minori quando si sceglie la ricostruzione immediata con protesi eseguita insieme alla mastectomia. Mettere invece l’espansore e attendere di fare la ricostruzione in un altro periodo invece pare aumentare il rischio.

“L’uso di nuove tecniche, come la radioterapia a intensità modulata e la radioterapia volumetrica ad arco e l’impiego di schemi di ‘ipofrazionamento’ con dosi inferiori di radio – aggiunge Elisabetta Bonzano, del Dipartimento di radioterapia oncologica alla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e componente del comitato promotore ‘Donna X donna’ – hanno permesso di conformare sempre più la dose al volume bersaglio con il massimo risparmio dei tessuti sani circostanti, riducendo il profilo di tossicità correlato al trattamento e offrendo la possibilità di migliorare il risultato estetico e la qualità della vita. Inoltre, un approccio sempre più individualizzato per quanto riguarda il contouring – conclude – consente una migliore definizione dei volumi e una pianificazione del trattamento con dose sempre più conformata al target, permettendo così di ridurre i volumi irradiati ed il rischio di effetti collaterali radioindotti”.

Al progetto Donna x Donna 2022 ha aderito anche la storica casa editrice di Diabolik, Astorina, donando al gruppo un disegno di Giuseppe Palumbo, che correda la brochure 2022. Nel disegno Eva Kant in primo piano, ad occhi socchiusi, cinge il suo seno. Sullo sfondo Diabolik la guarda. Il progetto Donna x donna, coordinato da Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus (Babc), riunisce 74 chirurghe plastiche e senologhe, psico-oncologhe afferenti alle maggiori Breast Unit delle regioni italiane.

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