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Ucraina: Oms, saliti a 191 attacchi a sanità con 75 morti, ‘pace unico rimedio’

5 Maggio 2022

Milano, 5 mag. (Adnkronos Salute)() – “Peggio dell’interruzione dei servizi sanitari”, che “è stata catastrofica in tutta l’Ucraina e aggravata dagli sfollamenti e dal fatto che milioni di persone restano intrappolate in aree di conflitto, incapaci di muoversi”, ci sono “gli attacchi all’assistenza sanitaria. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha finora verificato 191 attacchi, con 75 morti e 54 feriti”. A fare il punto è il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che oggi ha parlato alla Conferenza dei donatori per l’Ucraina, rinnovando il suo appello: “Chiediamo alla Russia di fermare questa guerra. C’è un solo rimedio per la malattia della guerra: la pace”.

“Si dice spesso che la prima vittima di guerra è la verità. Lo stesso detto potrebbe valere per la salute”, osserva il Dg Oms, evidenziando come in Ucraina si stiano mettendo “a serio rischio i servizi e le infrastrutture e la salute di milioni di persone. La resilienza di qualsiasi sistema sanitario è definita non dai suoi edifici, ma dalle sue persone, chi presta assistenza anche nelle circostanze più estreme”. Tedros cita “le infermiere che si prendono cura dei neonati negli scantinati degli ospedali; gli autisti di ambulanze e i paramedici che salvano le persone dagli edifici bombardati; le squadre mediche che eseguono interventi chirurgici e fanno nascere i bambini sotto il fuoco”, e ancora “gli operatori sanitari di base che stanno ancora cercando di fornire assistenza a bambini e anziani; e gli operatori logistici che continuano a trovare e consegnare forniture da cui dipendono le vite delle persone”.

“Gli attacchi alla sanità – a ospedali, cliniche, ambulanze, operatori sanitari, pazienti – sono una violazione del diritto internazionale umanitario. Questo è del tutto inaccettabile”, incalza il Dg Oms. L’Agenzia Onu per la salute “ha più di 80 dipendenti in Ucraina, supportati da altre centinaia nei Paesi vicini, che stanno lavorando per garantire forniture mediche salvavita alle persone che soffrono di patologie come diabete, cancro e malattie cardiovascolari. Prima del conflitto – racconta il Dg – con il ministero della Salute ucraino si stava lavorando per prepararsi allo scenario peggiore, preposizionando le forniture negli ospedali, formando i sanitari sulla gestione di numeri elevati vittime e rafforzando la sorveglianza delle malattie”.

“A pochi giorni dall’invasione russa abbiamo inviato scorte dal nostro hub logistico a Dubai, supportati per milioni di dollari dal Fondo per le emergenze dell’Oms. Finora – conclude – abbiamo consegnato oltre 316 tonnellate di forniture supportando l’assistenza a 7,5 milioni di persone e oltre 200mila interventi chirurgici. Stiamo anche lavorando nei Paesi vicini per sostenere i bisogni sanitari di oltre 5 milioni di rifugiati che hanno lasciato l’Ucraina. L’Oms sostiene le proposte di fornire finanziamenti per la condivisione degli oneri a sostegno dei Paesi vicini che sono stati così generosi nell’accogliere i rifugiati. Con il ministero ucraino continueremo a schierare squadre” in tutto il Paese teatro del conflitto, “per far fronte ai bisogni sanitari immediati e supportare la futura ricostruzione del sistema sanitario. I bisogni dell’Oms per i prossimi 6 mesi sono di 80 milioni di dollari, contro una richiesta complessiva del settore sanitario di 110 milioni di dollari”.

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