Milano, 17 ago. (Adnkronos Salute) – Nuovo test negli Usa: il rene di un maiale geneticamente modificato, trapiantato nel corpo umano, continua a funzionare bene dopo 32 giorni. L’organo è stato impiantato dai chirurghi della New York University Langone Health su un uomo dichiarato morto secondo criteri neurologici, ma mantenuto con il cuore battente e con supporto ventilatorio. E 32 giorni è il periodo più lungo registrato finora – spiegano gli autori – per quanto riguarda il ‘funzionamento’ di un rene di maiale geneticamente modificato in un essere umano. Il monitoraggio dell’organo tra l’altro è ancora in corso e lo studio continuerà fino a metà settembre 2023.

E’ l’ultimo passo avanti messo a segno dai ricercatori nel percorso “verso l’avvento di una nuova fonte alternativa e sostenibile di organi per trapianti”. La procedura eseguita il 14 luglio scorso, sotto la guida di Robert Montgomery, direttore del NYU Langone Transplant Institute, è il quinto xenotrapianto eseguito alla NYU Langone. “Questo lavoro dimostra che un rene di maiale, con una sola modificazione genetica e senza farmaci o dispositivi sperimentali, può sostituire la funzione di un rene umano per almeno 32 giorni senza essere rifiutato”, afferma Montgomery, che nel settembre 2021 aveva eseguito il primo test al mondo di trapianto di rene di maiale ‘ogm’ in una persona deceduta, seguito a novembre dello stesso anno da una seconda procedura simile. I chirurghi del Transplant Institute hanno poi eseguito due trapianti di cuore di maiale geneticamente modificato nell’estate 2022.

Il primo ostacolo da superare negli xenotrapianti, spiegano, è prevenire il cosiddetto rigetto iperacuto, che in genere si verifica pochi minuti dopo che un organo animale è connesso al sistema circolatorio umano. Eliminando il gene che codifica la biomolecola ‘alpha-gal’, identificata come responsabile di un rapido rigetto mediato da anticorpi, questo fenomeno è stato evitato in tutti e 5 gli xenotrapianti alla NYU Langone. Inoltre, la ghiandola del timo del maiale, che è responsabile della ‘educazione’ del sistema immunitario, è stata incorporata sotto lo strato esterno del rene per evitare nuove risposte immunitarie ritardate.

La ricerca è stata resa possibile dalla famiglia di un uomo di 57 anni che ha scelto di donare il suo corpo dopo una dichiarazione di morte cerebrale in una circostanza in cui i suoi organi o tessuti non erano idonei al trapianto. Per garantire che la funzione renale del corpo fosse sostenuta esclusivamente dal rene di maiale, entrambi i reni ‘originali’ del ricevente umano sono stati rimossi chirurgicamente. Il rene di maiale è stato quindi trapiantato e ha iniziato a produrre immediatamente urina senza alcun segno di rigetto. Le prestazioni del rene suino sono state monitorate e campionate con biopsie settimanali. I livelli di creatinina, un prodotto di scarto corporeo trovato nel sangue e un indicatore della funzione renale, erano nell’intervallo ottimale durante la durata dello studio.

Oggi “semplicemente non ci sono abbastanza organi disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno”, spiega Montgomery, che ha ricevuto lui stesso un trapianto di cuore da un donatore positivo all’epatite C nel 2018, dopo che la nuova generazione di antivirali si è dimostrata in grado di eliminare rapidamente il virus. Negli Stati Uniti ci sono più di 103.000 persone in lista d’attesa per il trapianto, di cui quasi 88.000 in attesa di un rene, secondo i recenti dati del Federal Organ Procurement and Transplantation Network. Nel 2022, circa 26.000 persone hanno ricevuto un trapianto di rene. Nel frattempo, quasi 808.000 nel Paese hanno una malattia renale allo stadio terminale. “Troppe persone muoiono a causa della mancanza di organi” da trapiantare, “e io fortemente credo che lo xenotrapianto sia una via praticabile per cambiare la situazione”, osserva l’esperto.

Il rene e la ghiandola del timo utilizzati in questa procedura arrivano da un maiale ‘GalSafe’, animale progettato da Revivicor, sussidiaria di United Therapeutics Corporation. Nel dicembre 2020, la Fda statunitense ha approvato il maiale GalSafe come potenziale fonte di terapie umane, nonché fonte di cibo per le persone con sindrome alfa-gal, allergia alla carne causata da una puntura di zecca.

Mentre i precedenti trapianti di organi di maiale ogm hanno incorporato fino a 10 modifiche genetiche, quest’ultimo studio mostra che un rene di maiale con ‘knockout’ di un singolo gene può funzionare in modo ottimale per almeno 32 giorni senza rigetto. “La sola eliminazione del gene che innesca un rigetto iperacuto può essere sufficiente insieme a farmaci immunosoppressori clinicamente approvati per gestire con successo il trapianto in un essere umano e per prestazioni ottimali, potenzialmente a lungo termine”, afferma Montgomery.

“Riteniamo che l’utilizzo di un maiale già ritenuto sicuro dalla Fda in combinazione con ciò che abbiamo scoperto finora nella nostra ricerca sugli xenotrapianti ci avvicini alla fase di sperimentazione clinica”, assicura Montgomery. “Sappiamo che questo ha il potenziale per salvare migliaia di vite, ma vogliamo garantire la massima sicurezza e assistenza mentre andiamo avanti”.