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Vaccini, Barretta (Fimp), “Meningioca, per formare i pediatri a immunizzare gli adolescenti”

28 Settembre 2024

Roma, 28 set. (Adnkronos Salute) – “Abbiamo scoperto, con una survey, che nei bilanci di salute – le visite programmate in momenti specifici della vita del bambino, come ad esempio al terzo mese di vita – solo nella metà dei casi si promuovono le vaccinazioni in maniera sistematica. Ci siamo quindi mossi per migliorare questo aspetto, introducendo degli strumenti tecnologici come i ‘pop-up’ nei nostri gestionali, che ci ricordano di verificare lo stato vaccinale durante il bilancio di salute. Anche Meningioca è nato da questa esigenza”. Lo ha detto Martino Barretta, responsabile vaccini e immunizzazione della Federazione italiana medici e pediatri, al Congresso nazionale Fimp in corso a Rimini, presentando il secondo step del progetto formativo per clinici dedicato alla vaccinazione anti-meningococco b negli adolescenti.

“Si tratta di una modalità di formazione innovativa, per pediatri, ispirata ai cosiddetti ‘serious games’, che meno frequentemente si usano per i medici – spiega Barretta – L’anno scorso abbiamo lanciato questo ‘game’ scaricabile anche dal sito della Fimp, simile al gioco dell’oca per facilitare i pediatri nel promuovere la vaccinazione contro il meningococco, un tema centrale per noi. Anche se non è una vaccinazione obbligatoria, è altamente raccomandata per prevenire malattie gravi nei bimbi di 2-4 anni. L’idea è stata quella di creare un gioco che rendesse più piacevole l’esperienza formativa, rendendo anche il processo di apprendimento più memorabile. Quest’anno lanciamo una versione per la vaccinazione negli adolescenti, che va promossa con altrettanta importanza poiché, le infezioni da meningococco, dopo il picco dei primi anni, ne hanno un secondo, proprio in questa fase della vita”.

Ad oggi, “solo 10 regioni hanno incluso questa vaccinazione nei loro calendari vaccinali, l’ultima è stata la Lombardia – ricorda il pediatra – Il gioco ha lo scopo di rendere questo tipo di apprendimento formativo e attraente per i pediatri. Abbiamo inoltre visto che i giochi, in generale, aiutano a ricordare meglio le informazioni rispetto a una lezione tradizionale. Siamo stati creativi e abbiamo avuto successo, con più di 300 pediatri che hanno partecipato finora al game che ha innescato anche una bella competizione, dato che, ogni mese, venivano premiati i pediatri che ottenevano il miglior punteggio”.

Adesso, “visti i risultati, abbiamo esteso il progetto anche alla vaccinazione in prevenzione del secondo picco di meningococco, nell’adolescenza. Speriamo che questa modalità divertente e innovativa – conclude Barretta – continui ad appassionare i pediatri, in particolare i più giovani, che sono più avvezzi a queste tecnologie”.

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