Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Violenza su donne 77% dei Pronto soccorso ha percorsi ad hoc

20 Novembre 2023

Roma, 20, nov. (Adnkronos Salute) – I Pronto soccorso, dopo la polizia e i familiari, sono il punto di riferimento per le donne vittime di violenza: lo scorso anno, sono stati quasi 15mila gli accessi (14.448) di donne assistite per questo tipo di richieste. E la grande maggioranza delle strutture, il 77%, utilizza protocolli di assistenza ad hoc. Ben l’83% assicura procedure diversificate e modalità di dimissioni protette nel caso in cui ci sia una valutazione di rischio alto per la vittima. Sono alcuni risultati dell’indagine, realizzata dal ministero della Salute, a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre. La ricerca, basata su un questionario a cui hanno risposto l’80% delle strutture (497 Pronto soccorso sui 618 attesi) e che ha approfondito diverse aree: accesso al Pronto soccorso, trattamento diagnostico terapeutico, dimissione, rete territoriale per la presa in carico, formazione degli operatori.

Analizzando le risposte all’indagine emerge, inoltre, che nel 79% delle strutture è presente il referente del percorso dedicato alle donne vittime di violenze. Il 59% delle strutture assicura la presenza di una équipe multidisciplinare specifica per il percorso. Nel 79% dei Pronto soccorso, poi, sono presenti attività e percorsi di formazione e aggiornamento sulla violenza per gli operatori sanitari. Nel 98% delle strutture la donna viene informata della presenza sul territorio dei centri antiviolenza e nel 99,6% è garantita una puntuale informazione sulla possibilità di sporgere querela, anche contattando direttamente le forze dell’ordine.

Il 79% dei Pronto soccorso assicura il supporto di mediatrici linguistico-culturali per via telefonica, attività che solo nel 44% delle strutture avviene vis à vis in pronto soccorso. Il 94% delle strutture garantisce, in presenza di figli minori, la possibilità che possano restare con la madre e che siano coinvolti nel suo stesso percorso. Nel 62% delle strutture è presente un sistema per l’accompagnamento delle donne e degli eventuali figli a una struttura protetta esterna. Non mancano aspetti che necessitano di ulteriore miglioramento se si considera che solo il 28% delle strutture che risposto al questionario dichiara una presa in carico sociale attiva H24 e il 39% prevede figure di supporto per le donne con disabilità.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Colangiocarcinoma e Lma, in Italia prima e unica target therapy inibitore Idh1

24 Gennaio 2025
Roma, 22 gen. (Adnkronos Salute) – È disponibile in Italia ivosidenib, nuovo trattamento orale a …

Eccezionale intervento su bambina, rimosso cancro al rene di 1,5 kg arrivato al cuore

24 Gennaio 2025
Roma, 20 gen. (Adnkronos Salute) – Sei cicli di chemioterapia, poi nove ore di intervento ma ora …

Il figlio preferito esiste, ecco l’identikit in uno studio

24 Gennaio 2025
Milano, 16 gen. (Adnkronos Salute) – Un genitore non lo ammetterà mai, ma il figlio prediletto es…

Bimba ingoia pila, salvata grazie a sinergia Meyer Firenze-Ospedale cuore Massa

24 Gennaio 2025
Roma, 15 gen. (Adnkronos Salute) – Un’altra bambina ha rischiato la vita per l’ingestione di una …

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI

    Exit mobile version