app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Vitamina D, al via a Firenze VI conferenza internazionale

22 Settembre 2022

Roma, 22 set. (Adnkronos Salute) – Da tempo è al centro del dibattito scientifico internazionale la necessità di ribadire il ruolo della vitamina D, come ormone, a sostegno della salute di un’ampia fetta di popolazione per ridurre il rischio di fratture da osteoporosi e non solo. Per questo motivo che la VI Consensus internazionale sulla vitamina D, in programma a Firenze in questi giorni, vede riuniti oltre 30 tra i maggiori esperti mondiali di vitamina D. A coordinare l’evento, Andrea Giustina, primario di endocrinologia all’ospedale San Raffaele e coordinatore scientifico della Consensus dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e John Bilezikian, professore associato di medicina interna – Endocrinologia, diabete e metabolismo della Columbia University di New York.

Numerosi i temi che verranno trattati durante i lavori, tra i quali focus specialistici e linee guida vitamina D per la chirurgia bariatrica con un approfondimento sul tema vitamina D e Covid-19. “La sesta Consensus internazionale sulla vitamina D concentra i lavori sulle risposte a tre domande fondamentali sulla vitamina D: perché (darla)? Quando (darla)? Come (darla)?”, spiega Giustina. “Sono queste le domande alle quali vogliamo dare risposta, ribadendo che la vitamina D è un ormone, e, quindi, non un semplice integratore come tutte le altre vitamine e che deve quindi essere supplementato quando l’organismo non ne produce a sufficienza, secondo precise indicazioni e soglie, quali parametri da rispettare”.

La vitamina D si è dimostrata utile ed efficace in diversi ambiti a partire dalla necessità di associazione di quest’ormone nelle terapie dell’osteoporosi per tenere sotto controllo il rischio di frattura. “Il punto di partenza – continua Giustina – è misurare la vitamina D, in particolare in Paesi con una alta prevalenza di ipovitaminosi D, come l’Italia. Verificarne il livello nelle categorie dei soggetti a rischio, come ad esempio chi ha già una patologia come l’osteoporosi o il diabete, e personalizzare queste soglie rispetto allo stato di rischio osseo ed extra osseo dei pazienti”.

“Per quanto riguarda la terapia – prosegue l’esperto – la nostra posizione, è che la supplementazione sia necessaria in tutti i pazienti che hanno una reale carenza. Questo approccio supera la posizione dell’editoriale del New England Journal of Medicine ‘VitaL Findings – A decisive verdict on vitamin D supplementation’, pubblicato in estate, che parte da presupposti non convincenti. Lo studio Vital somministra la vitamina D alla popolazione generale in modo indiscriminato, senza prima selezionare i pazienti che realmente ne possono avere bisogno. Tanto rumore per nulla – osserva – perché è evidente, e lo sapevamo, che dare la vitamina D a tutti non porta nessun beneficio. Dal punto di vista clinico e della necessaria prudenza di chi lavora nell’ambito della medicina, crediamo che l’editoriale in oggetto debba essere inteso come l’avvio di un dibattito e non come un ‘verdetto’. Gruppi di studio, società scientifiche e autorità sanitarie saranno parti attive di questa discussione che, mi auguro, sarà prudente e razionale, senza semplificare necessariamente in vitamina D: sì o no”.

Ma che tipo di vitamina D è opportuno assumere? Per fare chiarezza su quale tra le molecole di vitamina D vada usata – si legge in una nota – è necessario partire dalla fisiologia, perché è importante comprendere come molecole quali colecalciferolo, calcitriolo e calcifediolo siano tutte forme di vitamina D che si trovano nell’organismo e nel sangue, con caratteristiche e destinazioni d’uso diverse. Se il calcifediolo ed il calcitriolo sono molecole utili in alcune particolari situazioni che riguardano popolazioni ristrette, quale ad esempio i pazienti con insufficienza epatica o renale, la vitamina D per la popolazione generale è colecalciferolo perché è la molecola sintetizzata dalla cute che viene esposta ai raggi solari.

“Il problema – spiega Giustina – è legato proprio alla fisiologia ed è tutto riconducibile all’organismo. Nella maggior parte dei casi all’organismo manca il colecalciferolo, perché non viene prodotto dalla pelle. Il rischio di usare vitamine D più attive come soprattutto il calcitriolo, quando non è necessario, è di sovraccaricare l’organismo”.

Fra i temi anche il ‘legame’ tra vitamina D e Covid-19: i pazienti colpiti da SarS-Cov-2 – ricorda la nota – hanno una prevalenza elevatissima di bassa vitamina D. La ricerca è quindi focalizzata a capire se l’ipovitaminosi D sia un effetto del Covid-19 o se sia una precondizione che rende le persone più soggette ad essere colpite dall’infezione. “La vitamina D – sottolinea Giustina – potrebbe avere un ruolo soprattutto in ambito di prevenzione del Covid-19, come recenti metanalisi rilevano per altre infezioni respiratorie, mentre il suo impiego in ambito terapeutico in associazione ad antinfiammatori e antivirali è in fase di studio e con dati preliminari non univoci”.

Tra gli argomenti che verranno affrontati dagli esperti, la preparazione di linee guida, attese entro fine anno, dedicate alla supplementazione della vitamina D in soggetti obesi o diabetici che si sottopongono ad interventi di chirurgia bariatrica. “Questo argomento – conclude il primario di endocrinologia del San Raffaele di Milano – è importante sia perché ad oggi non esistono indicazioni scientifiche in merito sia perché gli interventi di chirurgia bariatrica antiobesità, sono progressivamente aumentati di numero negli ultimi anni”.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Trapianti, seconda paziente riceve rene maiale negli Usa, operata anche al cuore

26 Aprile 2024
Milano, 26 apr. (Adnkronos Salute) – Lisa Pisano, 54 anni, originaria del New Jersey, gravemente …

Cancro, primo vaccino personalizzato contro melanoma a pazienti Uk: al via test

26 Aprile 2024
Milano, 26 apr. (Adnkronos Salute) – E’ un vaccino a mRna personalizzato, a misura di singolo paz…

Maria protesi d’anca a 101 anni, in piedi a 36 ore dall’intervento

26 Aprile 2024
Milano 26 apr. (Adnkronos Salute) – E’ arrivata in ospedale con una frattura del collo del femore…

In 10 anni +34% allergie alimentari per i piccoli italiani, +120% in ‘under 3’

26 Aprile 2024
Roma, 26 apr. (Adnkronos Salute) – Crescono le allergie alimentari in Italia, con un incremento …

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI