Arienti (Erion Weee), ‘informare e sensibilizzare su riciclo Raee’
Milano, 17 ott. (Adnkronos) – È stata presentata nei giorni scorsi a Milano, in occasione dell’evento ‘Greenwashing, la musica deve cambiare’, l’indagine ‘Raee e Rpa. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?’, realizzata da Ipsos per conto di Erion, su un campione di 1.400 cittadini italiani (di età compresa tra i 18 e i 75 anni), utilizzando la metodologia Cawi, Computer Assisted Web Interview, che indaga il livello di conoscenza della popolazione riguardo i Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, il loro corretto conferimento e le loro possibilità di riciclo.
Offre un’analisi più approfondita della ricerca il direttore generale di Erion Weee, Giorgio Arienti, che spiega: “Stando alle evidenze dell’indagine di Ipsos, i giovani italiani mostrano una scarsa attitudine alla raccolta differenziata dei Raee. Se negli adulti è emerso che in 1 caso su 6 i rifiuti elettrici ed elettronici sono stati smaltiti nel modo scorretto, questo dato aumenta sensibilmente, fino a raggiungere il 40%, quando si guarda alla fascia più giovane del campione preso in esame. Nonostante la predisposizione alla sharing economy, all’acquisto di device usati e verso i temi dell’economia circolare, quando si tratta di Raee, spesso i nostri ragazzi non conoscono neppure il significato dell’acronimo (sa a cosa si riferisce il 44% degli adulti contro il 25% dei giovani)”.
Tra le ragioni per le quali il corretto conferimento e il riciclo dei Raee sono fondamentali troviamo il recupero delle preziose materie prime di cui questi sono costituiti e delle quali l’Italia è carente: dai semplici alluminio, ferro e rame, fino ai più complessi cobalto, palladio e litio, le cosiddette materie prime critiche, come sottolinea il direttore generale di Erion Weee: “Si tratta di risorse importanti per alcuni settori industriali, come quello aerospaziale, delle comunicazioni e delle energie rinnovabili. Perché sia possibile riciclare le materie prime che li compongono, i cittadini italiani hanno tre modalità di corretto conferimento dei rifiuti elettrici elettronici – ha concluso Arienti – possono rivolgersi ai propri Comuni, quindi alle isole ecologiche comunali, che talvolta sono disponibili anche alla raccolta domiciliare; in alternativa è possibile conferire gratuitamente i propri Raee al negoziante quando si comprano apparecchi equivalenti a quelli che si stanno consegnando, adottando il metodo dell’uno contro uno; infine c’è l’uno contro zero, un’altra modalità gratuita che consiste nel conferire piccoli Raee, non più lunghi di 25 cm, direttamente nei negozi di elettronica, senza il bisogno di comprarne un altro”.
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