Cib presenta a Ecomondo le novità del decreto Biometano e del Fer2
Rimini, 9 nov. – (Adnkronos) – Le principali novità contenute nel decreto biometano e i punti su cui porre l’attenzione sotto il profilo procedurale per raggiungere gli obiettivi imposti dal Pnrr, nonché gli step che l’azienda agricola deve seguire per poter produrre biometano: sono stati alcuni dei temi al centro del dibattito organizzato oggi pomeriggio dal Cib – Consorzio Italiano Biogas, presso l’Area forum Cib all’interno della Fiera di Ecomondo, manifestazione di riferimento in Europa per la transizione ecologica.
Per il settore del biogas e biometano agricolo si stanno definendo nuovi percorsi normativi che accrescono il ruolo dell’agricoltura nella produzione di energia rinnovabile e che potranno contribuire positivamente allo sviluppo e alla crescita dei territori. Inoltre, questo nuovo quadro di riferimento permetterà al settore agricolo di dare un contributo concreto al superamento della crisi energetica in atto.
Al centro dei lavori il decreto Biometano che sblocca le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per lo sviluppo strategico della produzione di biometano, finalizzata al raggiungimento dei target europei di decarbonizzazione. Il nuovo decreto mette a disposizione 1,7 miliardi di euro per la costruzione di nuovi impianti e la riconversione di quelli biogas esistenti con una stima di produzione di più di 2.3/2.5 miliardi di mc entro il 2026, ponendo l’agricoltura in prima linea nel percorso verso la transizione ecologica. Restano, tuttavia, ancora aperti diversi nodi relativi alla fase applicativa di cui il decreto demanda i dettagli a un successivo provvedimento, molto atteso dal settore.
“La digestione anaerobica rappresenta una delle poche tecnologie in grado di creare da subito sinergie tra più filiere produttive. Affinché il biometano possa essere un vettore strategico per la sicurezza energetica del Paese servono regole chiare che promuovano gli investimenti. Giornate formative e di confronto come quella odierna permettono di far conoscere le diverse opportunità che le nostre aziende potranno cogliere grazie al Pnrr e allo stesso tempo ci permette di raccogliere i diversi punti di vista e le necessità del settore di cui possiamo farci portavoce”, dichiara Piero Gattoni, presidente del Cib.
“Inoltre – aggiunge – è importante, vista l’attuale crisi degli approvvigionamenti, stimolare una riflessione delle istituzioni sul ruolo strategico dei nostri impianti che, oltre a utilizzare efficientemente gli scarti delle produzioni agricole e agroalimentari per la generazione energetica rinnovabile, producono un fertilizzante naturale che contribuisce a ridurre ulteriormente la nostra dipendenza dalle importazioni”.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Giovanni Perrella, segreteria tecnica del Dipartimento Energia e clima del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha sottolineato che “per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di produzione di biometano fissati dal piano REPowerEu, occorrono importanti aggiornamenti anche a livello comunitario, come ad esempio una maggiore chiarezza sulle biomasse utilizzabili e un ulteriore loro ampliamento che tenga conto delle specificità delle filiere agricole e agroalimentari dei Paesi europei; superare il meccanismo della notifica alla Direzione Generale della Concorrenza dell’Ue e avere procedure veloci di autorizzazione delle aree idonee. Oltre a questo, a livello nazionale sarà necessario lavorare nelle prossime settimane per consentire alle aziende di avviare i lavori”.
Ha partecipato all’iniziativa anche Davide Valenzano, responsabile Funzione Affari Regolatori Gse, che oltre a chiarire alcuni aspetti ancora in discussione delle procedure applicative, ha evidenziato il lavoro che sta svolgendo il Gestore dei servizi energetici per garantire la maggiore flessibilità possibile nella gestione dei servizi ausiliari.
In questo contesto, conclude il presidente del Cib Piero Gattoni: “E’ importante guardare al nostro settore come una leva di sviluppo strategica ed economica, capace di intercettare innovazione e investimenti, ma anche come interlocutori che possono mettere il proprio know how a disposizione delle Istituzioni per costruire una legislazione più efficace. Continueremo nell’interlocuzione tecnica con il Ministero e il Gse al fine di poter cogliere a pieno le opportunità del Pnrr”.
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