Crisi energia, Anev : “In 2 anni forte spinta per le rinnovabili ma snellire burocrazia”
(Adnkronos) – Pensare di installare, in questa situazione, 60 GW di rinnovabili nei prossimi 3 anni “non è ragionevole” ma, riducendo significativamente i tempi autorizzativi e partendo subito, “entro 2 anni potremmo avere una forte spinta”. Lo afferma Simone Togni, presidente Anev, l’associazione nazionale energia del vento, che all’Adnkronos spiega come il settore delle rinnovabili può contribuire a risolvere il problema energetico in Italia e in quanto tempo.
In riferimento alla la proposta di Elettricità Futura, ovvero installare 60 GW in 3 anni, sulla quale il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha espresso forti criticità, Togni commenta: “tecnicamente è una cosa possibile ma nella situazione in cui siamo non mi sembra ragionevole. Personalmente mi accontenterei di anticipare di qualche anno gli obiettivi sulle rinnovabili al 2030. E’ una cosa fattibile e già questo sarebbe un gran bel passo avanti”.
Sulle rinnovabili bisogna correre: “lo diciamo da 10 anni ma in questa situazione non vorrei passasse il messaggio che, visto che non le abbiamo fatte fino ad oggi, allora facciamo qualcos’altro per superare l’emergenza. L’emergenza non finisce qua e i motivi sono tanti: economici, ambientali, politici e geopolitici”.
Per fortuna, spiega Togni, “le rinnovabili sono molto veloci da realizzare ma nella scala dei tempi dell’energia. Quindi invece che decenni ci vogliono decine di mesi. Il punto è che oggi ci mettiamo 50-60 mesi perché abbiamo un ministero della Cultura e le sovraintendenze che ci bloccano tutto. Noi dobbiamo far in modo che questi 50 mesi diventino 15 che è il tempo in cui nel mondo si può fare un’autorizzazione e costruire un impianto eolico o fotovoltaico. Questo significherebbe avere in 2-3 anni tanta potenza rinnovabile in più”.
Se partiamo subito “entro 2 anni potremmo avere una bella spinta”. Per l’eolico si parla, senza dubbio, “di 2-3 GW di nuova potenza e il fotovoltaico potrebbe fare tranquillamente almeno altrettanto. Arriviamo così a 6-7 GW di nuova potenza che significherebbe al 2025 anticipare gli obiettivi del 2030. Si può raddoppiare l’eolico e triplicare il fotovoltaico ma in un mese bisogna sbloccare tutto quello che è fermo e fare la semplificazioni che dicono. La semplificazione varrà per i nuovi impianti ma ci sono 9 GW che sono fermi e possono essere sbloccati domani e dipende solo dal governo” conclude Togni.
di Loredana Errico
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