Curarsi con gli alberi, il forest bathing in Trentino
Roma, 17 giu. (Adnkronos) – Quando si percorre il sentiero che porta al “parco del respiro” di Fai della Paganella, in Trentino, subito si viene rapiti da une serie di stimoli sensoriali: l’odore del legno di corteccia si mescola a quello della terra, specie se ha appena piovuto, e le chiome fitte dei faggi filtrano la luce creando un’ambientazione quasi teatrale. Duecento metri più avanti, con da una parte un torrente e dall’altro il belvedere con vista mozzafiato sulla valle dell’Adige, un cartello indica un “faggio magico”: davanti, in effetti, c’è un faggio centenario alto una ventina di metri. Il tronco, salendo, si apre in tre tronchi come una specie di Cerbero benefico: e in effetti lui, come i faggi o altre specie di alberi, emette monoterpeni, sostanze volatili che se inalate sono in grado di migliorare la nostra salute, ad esempio riducendo lo stress o la pressione sanguigna.
“Dopo averli respirati passano nel sangue — spiega Marco Mencagli, agronomo e consulente di Pefc Italia per il parco del respiro — e da lì entrano in contatto con i nostri linfociti, quindi in particolare con il sistema immunitario, e così lo potenziano”. Il parco del respiro dunque non è un luogo qualsiasi, ma un bosco che può curare il corpo e la mente attraverso il forest bathing: letteralmente un bagno di foresta, pratica derivata dal giapponese “shinrin yoku”, dove i primi esperimenti scientifici certificarono l’esistenza dei monoterpeni e i loro effetti benefici sulla salute.
Per praticare il Forest bathing occorre trascorrere alcune ore all’interno del bosco, camminando o sostando nei luoghi dove è maggiore la carica di ioni negativi (quelli più benefici) dell’aria. L’invito è aprire i sensi agli stimoli offerti dalla natura, in particolare dalle sostanze aromatiche emesse dal bosco. I medici suggeriscono di trascorrere nel bosco almeno 10-12 ore nell’arco di 3 o 4 giorni, con singole sessioni di visita della durata di almeno 2 ore. Il parco del respiro di Fai della Paganella, in Trentino, è uno dei 19 boschi dove è possibile fare Forest bathing in Italia (le regioni più virtuose sono Emilia Romagna e Toscana, con quattro foreste certificate cadauna).
“Il Parco del Respiro vuole essere un parco terapeutico unico in Europa dove sperimentare l’influenza che la natura ha a livello psicofisico ed energetico — ha affermato Lucia Perlot, presidente del consorzio Fai Vacanze — un progetto che sottolinea il ruolo sempre più centrale delle foreste nelle nostre vite e ci permette di promuovere un turismo consapevole, all’insegna del benessere e della sostenibilità”. Nel Parco del Respiro la permanenza nel bosco è accompagna da attività come il “barefooting”, camminare a piedi nudi su un sentiero predisposto sopra foglie, tronchetti o pigne; il “tree hugging”, abbracciare un albero, appoggiando la schiena sul tronco e respirando profondamente, abbandonandosi alle sensazioni offerte da questo contatto.
Concentrarsi sugli stimoli sensoriali offerti dalla natura è anche un modo per tornare alla nostra natura più ancestrale, come spiega Marco Mencagli: “Noi umani abbiamo lasciato le foreste soltanto 12.000 anni fa, ma il genere homo esiste da circa due milioni e mezzo di anni, quindi tutti noi abbiamo un’impronta della natura che ci portiamo dentro e che ci dà una serie di benefici, sia fisici che psichici, quando torniamo nella natura”.
Un bosco adatto al forest bathing deve avere alcune caratteristiche come una precisa composizione botanica, la rilevazione di un’emissione specifica di sostanze volatili, la presenza di sentieri facili e determinati elementi paesaggistici per la fruizione turistica: grazie a Pefc Italia, l’ente per la corretta gestione delle foreste, si può certificare l’idoneità di una foresta per svolgere funzioni salutistiche e destinate a promuovere il “benessere forestale”. Primo a livello mondiale nella famiglia Pefc, il nuovo standard per i servizi ecosistemici di Pefc ha lo scopo di tutelare il patrimonio forestale puntando l’accento sui benefici che foreste e piantagioni forniscono all’uomo: dunque l’assorbimento e stoccaggio della CO2 e la tutela della biodiversità, ma non ultime le funzioni turistico ricreative, nel cui ambito ricade anche la promozione del benessere forestale e quindi il forest bathing.
Con il protocollo d’intesa tra Pefc e Csen, Centro sportivo educativo nazionale, si è scelto di valorizzare la gestione forestale certificata Pefc come buona pratica di tutela degli ecosistemi forestali e di promuovere in modo specifico il forest bathing nelle zone più adatte.
Tra i boschi certificati in Trentino per la gestione forestale sostenibile da Pefc che riceveranno la certificazione per l’idoneità al benessere forestale, c’è anche il Parco del Respiro di Fai della Paganella, progetto promosso dal Comune di Fai della Paganella in collaborazione con il consorzio turistico Fai Vacanze e l’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella.
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