Dal ferro al palladio, dai Raee una soluzione a carenza materie prime
Roma, 12 apr. – (Adnkronos) – Dall’economia circolare arriva una risposta alla carenza di materie prime. In questa direzione gioca un ruolo fondamentale la filiera dei Raee, i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ma bisogna spingere sulla raccolta per centrare gli obiettivi europei. Ad oggi, spiega all’Adnkronos, Giorgio Arienti, direttore generale di Erion Weee, “siamo arrivati a raccogliere 385mila tonnellate di Raee ma la comunità europea dice che il target è superiore alle 600mila tonnellate. Questo vuol dire raccogliere circa 11 kg all’anno per abitante che rispetto ad oggi significa raddoppiare sostanzialmente le quantità gestite”.
Secondo Arienti, si tratta di un “potenziale enorme se consideriamo che da 100 Kg di Raee si ricavano oltre 90 Kg di materie prime seconde. Se riuscissimo, dunque, a raccogliere le oltre 600mila tonnellate, come ci chiede comunità europea, potremmo mettere sul mercato 550mila tonnellate di materie prime seconde”.
Ma di cosa si tratta? “Parliamo di materie semplici come il ferro, l’alluminio, il rame e la plastica ma anche di materie più critiche come le terre rare, il cobalto, il palladio e il litio che oggi servono all’industria dell’elettronica e che, purtroppo, da un punto di vista geografico, sono distribuite prevalentemente in paesi dove purtroppo i regimi non sono democratici”. Si tratta, dunque, “di materie che noi al momento importiamo dipendendo da regimi che oggi sono poco disposti a concedere qualcosa. Dobbiamo provare ad affrancarci. I Raee da soli non bastano a cambiare la situazione ma sarebbero un passo importante nella direzione giusta”.
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