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Guerra Ucraina-Russia e caro bollette, l’intervento dei governi

2 Marzo 2022

(Adnkronos) – I prezzi record dell’energia elettrica e del gas, che stanno subendo un’ulteriore impennata in questi giorni a causa della guerra in Ucraina, hanno già colpito milioni di persone in tutta Europa, costringendo i governi ad introdurre speciali misure di emergenza volte a contenere l’impatto per i clienti finali. Selectra (selectra.net), il servizio gratuito che confronta le offerte di luce, gas e internet in Italia e in altri Paesi europei, ha realizzato uno studio per analizzare misure, tagli e bonus messi in campo dai diversi governi europei, a partire dall’Italia.

Nel nostro Paese, ricorda Selectra, sono infatti stati stanziati dal governo circa 3,8 miliardi di euro per ridurre le bollette del primo trimestre 2022 di famiglie e micro-imprese, e sono previsti ulteriori 5,8 miliardi per il secondo trimestre 2022, per azzerare gli ‘oneri di sistema’ dell’energia elettrica e del gas. Per il gas inoltre è stata ridotta l’Iva al 5%.

“Dall’autunno 2021, l’aumento delle bollette è diventato un problema a livello europeo, ricollegabile principalmente all’aumento del costo del gas”, sottolinea Antoine Arel, co-fondatore di Selectra Italia. “Già dallo scorso anno i governi di numerosi Paesi si sono attivati con interventi mirati per contenere gli aumenti, introducendo bonus e tagliando tasse e oneri ove possibile, o ponendo limiti ai prezzi per i consumatori finali, con l’obiettivo di limitare gli aumenti dei costi in bolletta”.

In Francia, dall’inizio dell’aumento dei mercati energetici, il governo ha ridotto le tasse nella bolletta della luce, limitando notevolmente l’aumento complessivo dei prezzi regolati per i clienti finali. Inoltre, per aiutare i fornitori privati a contenere le tariffe sul mercato libero, ha chiesto al maggiore produttore e fornitore di energia elettrica, Edf, di vendere più elettricità ai concorrenti ad un prezzo calmierato. Per quanto riguarda il gas, la tariffa regolata è bloccata da ottobre 2021 e sarà sbloccata solo a giugno 2022.

In Spagna, il governo ha stanziato 4 miliardi di euro e ridotto la ‘tassa speciale sull’elettricità’ dal 5,1% allo 0,5%. Ancora all’inizio della crisi energetica, l’Iva sull’elettricità è stata ridotta dal 21% al 10% per i clienti con contatori di potenza inferiore a 10 kW, purché il prezzo medio mensile di mercato sia superiore a 45 euro/MWh. Lo scorso dicembre il ‘bono social’ per l’elettricità, uno sconto per le famiglie a basso reddito, è stato aumentato dal 25% al 60% per i consumatori vulnerabili e dal 40% al 70% per la parte meno protetta della popolazione. Per il gas, il valore del ‘bono social tèrmico’, che varia in base a vari fattori tra cui redditi e zona climatica, è stato incrementato. Inoltre, l’aumento del prezzo del gas nel primo trimestre del 2022 è stato limitato al 5,48%, quando invece si prevedeva un aumento del 15%.

La situazione in Portogallo è piuttosto singolare: il governo ha bloccato qualsiasi aumento dei prezzi dell’elettricità per i consumatori domestici sul mercato regolato nel 2022, dove il prezzo dell’energia elettrica per i clienti è sceso del 3,4% nel mese di gennaio rispetto alle bollette dell’ultimo trimestre 2021. Al contrario, molte aziende del mercato libero hanno aggiornato al rialzo le loro tariffe e non sono previste ulteriori misure di aiuto per le famiglie che aderiscono a queste offerte. In ogni caso, fino al 2025 i consumatori portoghesi sono liberi di tornare al mercato regolato.

In Belgio il governo ha previsto, soprattutto per i clienti vulnerabili, aiuti che porterebbero una famiglia media a risparmiare 165 euro sulle bollette. La ‘tariffa sociale’ per l’elettricità e il gas naturale è stata prorogata fino alla fine di giugno e temporaneamente estesa a mezzo milione di famiglie vulnerabili. Ogni consumatore belga riceverà un bonus per il riscaldamento una tantum di 100 euro e l’Iva sull’elettricità per il secondo trimestre 2022 sarà ridotta dal 21% al 6%. In Germania, il governo ha ridotto la tassa ‘Eeg-Umlage’, prevista per lo sviluppo di fonti rinnovabili, da 6,5 a 3,72 centesimi/kWh e sta valutando l’eliminazione della tassa Eeg a luglio, un anno e mezzo prima di quanto inizialmente previsto: ciò comporterebbe un risparmio annuo di circa 89 euro per una famiglia media.

In Austria, il governo ha stanziato 1,7 miliardi di euro per combattere l’aumento dei prezzi dell’energia sia per i consumatori domestici sia per le imprese. È stata sospesa la tassa forfettaria per l’energia verde, consentendo alle famiglie di risparmiare fino a 100 euro l’anno. Inoltre, a gennaio è stato raddoppiato l’aiuto una tantum di 150 euro per i disoccupati e i lavoratori con basso reddito ed è prevista un’ulteriore compensazione una tantum di 150 euro per la maggior parte della popolazione con reddito annuo sotto una soglia minima stabilita. In Irlanda, il cosiddetto ‘Electricity Cost Emergency Benefit Scheme’, regime speciale di agevolazioni sui costi di elettricità, consentirà a tutte le famiglie di beneficiare di uno sconto di 200 euro tramite un meccanismo di credito; le famiglie che rientrano già in regime speciale di indennità riceveranno un extra di 125 euro a marzo.

Infine, anche il Regno Unito ha subìto l’aumento dei prezzi dell’energia: all’inizio di febbraio, l’Ofgem, l’ente di regolamentazione del mercato dell’energia, ha previsto un aumento del 54% del price cap che entrerà in vigore il primo aprile e interesserà il 75% di tutte le famiglie del Paese. Il governo dunque ha annunciato il ‘prestito di ottobre’ – October loan – una riduzione di 200 sterline da applicare nell’ottobre 2022 su ogni singola bolletta elettrica in Inghilterra, Scozia e Galles, che i consumatori potranno restituire a rate da aprile 2023. Inoltre, circa 20 milioni di famiglie in Inghilterra beneficeranno di uno sconto una tantum di 150 sterline ad aprile sulle tasse comunali. Altri 144 milioni di sterline saranno destinati alle autorità locali per aiutare la popolazione ad affrontare la crisi energetica.

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