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Sostenibilità, Latini (Coop): “Con Posidonia diamo ossigeno ai nostri mari”

31 Maggio 2024

Roma, 31 mag. (Adnkronos) – “Per Coop si tratta di un progetto molto importante perché prosegue la scia di impegno ambientale nata a partire dagli anni ’80. Negli ultimi anni ci siamo occupati molto di riforestazione, le nostre cooperative hanno reimpiantato una quantità significativa di alberi nei loro territori, che sono il meccanismo principale per la rigenerazione dell’ossigeno. Adesso stiamo passando a un progetto probabilmente molto più complesso, quello di reimpiantare le Posidonie, ossia quelle piante che generano foreste sottomarine e che sono dunque grandissimi produttori di ossigeno necessario per i mari e per l’ecosistema. Inoltre svolgono anche un ruolo di nursery per la riproduzione degli organismi marini”. Così Maura Latini, presidente Coop Italia, in occasione dell’avvio di ‘Foresta Blu’, la campagna di Coop per il monitoraggio, il ripristino e la protezione di tratti di praterie di Posidonia oceanica.

Praterie di queste piante marine saranno monitorate, riforestate e protette nel biennio 2024-2025 nel mar Tirreno (Liguria e Toscana) e nel basso mar Adriatico (Puglia). Prima tappa l’Isola di Bergeggi, Area Marina Protetta in provincia di Savona, con 200 metri quadrati di Posidonia reimpiantata nelle acque a largo dell’isola.

“Foresta Blu è un progetto complesso – prosegue Latini – perché ha bisogno di un’attività scientifica in divenire: in particolare l’Università di Genova, ma non solo, se ne sta occupando in Italia. Coop parte proprio qui, da Bergeggi, e poi proseguirà in un progetto di due anni con la volontà di rigenerare le foreste marine. Questo è l’oggetto, che però è accompagnato da un’altra parte, per noi molto importante, che è quella dell’informazione: verso i clienti, verso i nostri soci, e una collaborazione diretta anche dei giovani ragazzi in una community di Coop che si occupa di ambiente e che saranno parte attiva anche per conoscere e controllare ciò che sta avvenendo negli ecosistemi marini, quindi sotto la superficie dell’acqua, per avere piena consapevolezza di come si debba cambiare anche il comportamento perché l’ambiente possa riprendersi e rigenerarsi”.

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