(Adnkronos) – L’International Seabed Authority (ente intergovernativo con sede a Kingston, Giamaica) inizierà ad accettare le richieste di autorizzazione da parte delle aziende che vogliono estrarre minerali dal fondo dell’oceano in un’area compresa tra Hawaii e Messico. L’estrazione in acque profonde consentirebbe di ricavare cobalto, rame, nichel e manganese – materiali chiave per le batterie – da rocce chiamate “noduli polimetallici”, che si trovano sul fondo dell’oceano a profondità comprese tra i 4 e i 6 km. Questa pratica è però molto controversa, per l’impatto che può avere sull’ambiente marino e specialmente sulle popolazioni di balene.