Confesercenti: “Caro energia e inflazione riducono di 7,2 mld spesa famiglie”
Al grande crollo dei consumi causato dalla pandemia (-107 miliardi di euro nell’annus horribilis 2020) fa oggi seguito l’inflazione, che nel 2022 ha ridotto di 7,2 miliardi la spesa delle famiglie. A un incremento dei prezzi che quest’anno sarà in media pari all’8%, seguiranno variazioni del 5,1% nel 2023, del 4% nel 2024 e del 2,9% nel 2025. Siamo cioè giunti alla fine di un lungo periodo di assenza dell’inflazione. E’ il quadro tratteggiato da Confesercenti in occasione dell’assemblea annuale. Complessivamente, nel quadriennio 2022-2025 l’aumento dei prezzi comporterà un’erosione del potere d’acquisto delle famiglie di 22 miliardi, che significa ridurre le prospettive di spesa per consumi di almeno 17 miliardi, calcola Confesercenti. Le prospettive per il 2023, dunque, non sono così rosee. Alla fine del prossimo anno i redditi e i consumi delle famiglie arretreranno sui livelli del 2016. Il prossimo anno, la compressione dei consumi riporterà il tasso di crescita del Pil al di sotto dello 0,5%, segnando di fatto la fine del rimbalzo post-pandemico. Peserà anche l’aumento dei tassi di interesse.
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