Medicina, all’XI congresso dell’Amd focus sull’impatto del diabete su occhi, cuore e fegato
Il diabete in tutte le sue forme e l’impatto che ha nei confronti di altri organi come occhi, cuore e fegato: di questo si è parlato nel corso dell’XI convegno nazionale della Fondazione Associazione medici diabetologi. Il presidente dell’Amd Graziano Di Cianni ha posto l’attenzione sulla retinopatia diabetica: “La retinopatia diabetica è una grave complicanza a carico degli occhi che interessa la popolazione diabetica, sia il diabete di tipo 1 che diabete tipo 2. E’ una delle cause principali di cecità nel mondo occidentale. La complicanza invalidante subdola perché non dà segni nei primi anni di sviluppo e che quindi deve essere prevenuta. Controllando la glicemia sin dall’inizio noi preveniamo la retinopatia diabetica. In Italia è difficile dire con precisione quante sono le persone affette da rete diabetica perché non abbiamo studi di popolazione. Dagli studi degli annali AMD dimostriamo che circa il 30-40% della popolazione diabetica ha segni di compromissione della retina e quindi di retinopatia diabetica”. Oltre che sul cuore, il diabete ha un notevole impatto anche sul fegato, come spiegato da Paolo Di Bartolo, presidente Fondazione Associazione medici diabetologi: “Diabete-fegato è un legame, una liason molto pericolosa: pensate che la malattia grassa del fegato interessa più o meno una persona su tre che camminano per la strada ma quando andiamo nel mondo diabete di tipo 2 Il 70% delle persone che hanno il diabete di tipo 2 hanno una malattia steatosica del fegato, una malattia che se non viene ricercata e non viene in qualche modo controllata rischia, soprattutto nelle persone con diabete di tipo 2, di scivolare verso le forme più gravi di malattia del fegato che sono fibrosi, cirrosi e cancro del fegato. Oltre a questo noi sappiamo bene come nelle persone che vivono con il diabete di tipo 2 la presenza di una grave malattia del fegato su impronta steatosica, sull’infarcimento del grasso attribuisca a questa persona un aumentato un’ulteriore aumentato rischio di andare incontro a una malattia cardiovascolare: e ancora quindi infarto, ictus e morte per malattia cardiovascolare”. L’importanza dello screening per l’epatite C è stata sottolineata da Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma: “Lo screening per l’epatite C è fondamentale nel paziente che ha il diabete, perché spesso l’epatopatia cronica, quindi l’epatite cronica da virus C, si complica con il diabete. Quindi noi troviamo il diabete in persone che seguiamo da anni per l’epatite cronica. Allora questo evidentemente rende ragione del fatto che tutte le persone che hanno l’epatite cronica dobbiamo fare lo screening per il diabete”.
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