“Loncastuximab tesirine, recentemente introdotto nella pratica clinica in Italia per il trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule, è un anti-CD19, che veicola una sostanza citotossica direttamente sulla superficie della cellula neoplastica. Una volta legato, il farmaco crea un “foro” nella parete cellulare attraverso il quale rilascia la sostanza citotossica. L’azione è altamente mirata, riducendo così la tossicità sui tessuti sani e concentrandosi in maniera intelligente sulle cellule neoplastiche e su quelle adiacenti,” ha spiegato Pier Luigi Zinzani, Direttore dell’Istituto di Ematologia “Lorenzo Ariosto Seràgnoli” dell’Università di Bologna.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche