Oristano, maxi frode fiscale: giro fatture false da oltre 200 mln
Le Fiamme gialle del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Oristano hanno individuato un complesso meccanismo di frode operato da un’impresa oristanese riconducibile a soggetti di etnia cinese: sono state ricostruite emissioni di fatture per operazioni inesistenti per oltre 200 milioni di euro con la constatazione di Iva evasa per oltre 37 milioni. Diciannove le persone denunciate, tra i quali figura un consulente fiscale italiano, per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, dichiarazione infedele ed autoriciclaggio. Il sistema utilizzato dalle ‘cartiere’ era quello dell’’apri e chiudi’: in sostanza, nell’arco temporale di due anni dall’apertura della partita iva intestata a prestanome di origine cinese, le società fatturavano vendite per decine di milioni di euro a favore di soggetti economici gestiti da soggetti di medesima etnia sparsi sul territorio nazionale, incassando i proventi delle fatture emesse e trasferendo sistematicamente il denaro verso l’oriente al fine di farne perdere le tracce. Terminato il ‘ciclo vitale’ in tempo utile da riuscire a sottrarsi agli ordinari controlli di natura fiscale che avrebbero fatto emergere le incongruenze tra le fatture emesse e l’assenza delle dichiarazioni fiscali e dei versamenti Iva, i titolari ‘fittizi’ si rendevano irreperibili.
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