Patanè (direttore produzione esecutiva mostra Mitoraj): “Una tra le mostre più importanti al mondo su Igor Mitoraj, che ci spiega come i siti archeologici possano parlare alla contemporaneità”
Con le 29 opere monumentali del maestro Mitoraj collocate tra il Parco Archeologico Neapolis, il Castello Maniace a Ortigia e a Ragalna, sull’Etna, la mostra di Igor Mitoraj “Lo sguardo – Humanitas Physis” è una delle più importanti sull’artista polacco. Durante il finissage di sabato scorso Paolo Patanè, direttore della produzione esecutiva della mostra, ha sottolineato questo aspetto. “Certamente è la mostra più articolata. Tre siti molto diversi: Ortigia, la Neapolis e l’Etna. Siti archeologici e siti naturalistici. Un racconto poderoso, non solo per la monumentalità delle opere e per il tentativo, credo riuscito, di raccontare non la fragilità dell’uomo ma la sua autodeterminazione, il coraggio, la capacità di cercare la sua libertà, di conquistarsela, con un passaggio dal guardare al vedere che significa consapevolezza, autodeterminazione e quindi anche scelta. Un sito straordinario, che misura l’identità di Mitoraj, che ha una capacità di leggere i luoghi quasi irripetibile, in modo tale da sembrare quasi sorgere dai luoghi stessi in cui è esposto. D’altra parte, è anche vero che si tratta di una mostra che ci spiega come e quanto i siti archeologici possano parlare alla contemporaneità”.
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