Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale con sede a Strasburgo, non Ue, che conta 46 Stati membri, nelle decisioni relative all’attuazione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo pubblicate ieri, esprime tra l’altro “preoccupazione” per i dati dell’Italia, che “riflettono una percentuale costantemente elevata di procedimenti relativi alla violenza domestica e sessuale interrotti nella fase istruttoria, un uso limitato di ordinanze cautelari e un tasso significativo di violazione della stessa”. Lo si legge in un documento pubblicato dal Comitato.