Davide Giacalone
Direttore de La Ragione. Editorialista, saggista e scrittore.
Cortile
L’idea di un grande accordo fra i grandi sta solo nella testa di Trump, perché l’idea del riconoscere diritti esclusivi sui cortili di casa ridurrebbe l’America a essere debole e piccola quanto non mai
Cortile di casa
L’Ue e gli aiuti a Kiev. Il commento del direttore Davide Giacalone. Da Omnibus del 3 novembre 2025 – IL VIDEO
Azzerarsi, l’Italia e i dati relativi alla (mancata) crescita
Italia, i dati relativi alla (mancata) crescita sono preoccupanti ma preoccupa di più l’indifferenza con cui sono stati accolti e la fuorviante consolazione dell’essere come la Germania
SepararSi
La riforma cancella l’eccezione mondiale, perché in tutti i sistemi accusatori le carriere sono separate e laddove non lo sono l’accusa dipende dal governo
Trentennio
Silvio Berlusconi non ha subìto un trentennale processo, ma un trentennio di procedimenti penali i più diversi e avviati in tempi distanti gli uni dagli altri
Robot e lavoratori
L’avvento dei robot è spesso presentato come il dramma della cancellazione di migliaia di posti di lavoro. Ma siamo sicuri che il “cancellati” sia sempre un termine negativo?
Euroatlantici
Atlantismo ed europeismo sono le due condizioni che hanno reso possibili la sicurezza e la crescita economica dell’Italia, così come degli altri Paesi dell’area
Astenetevi
Il tema del linguaggio politico non è questione di buone maniere, ma segno del disfacimento della politica e dell’informazione che si crede popolare nell’uso dell’irrisione senza spiegazione
Bilancio del bilancio
La legge di bilancio. Il commento del direttore Davide Giacalone. Da Coffee Break del 21 ottobre 2025
Affitti brevi, problemi seri, tempi eterni
Affitti brevi: la tassazione sale dal 21 al 26% e racconta del modo in cui si sta procedendo, senza affrontare i problemi
Flat tax e fratelli unici
La flat tax e l’uso improprio e ingannevole del linguaggio. Il commento del direttore Davide Giacalone
Cicatrice atlantica: Trump, Putin e la crisi della fiducia occidentale
Un qualsiasi negoziato con Putin non può che nascere da un presupposto: l’Occidente, e segnatamente gli Stati Uniti di Trump, non molleranno l’Ucraina