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Bilaterale con valore europeo

L’accordo bilaterale tra Italia e Francia va molto oltre i confini nazionali. Anzi, per i temi trattati, potrebbe dare la necessaria svolta alla politica estera europea.
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Bilaterale con valore europeo

L’accordo bilaterale tra Italia e Francia va molto oltre i confini nazionali. Anzi, per i temi trattati, potrebbe dare la necessaria svolta alla politica estera europea.
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Bilaterale con valore europeo

L’accordo bilaterale tra Italia e Francia va molto oltre i confini nazionali. Anzi, per i temi trattati, potrebbe dare la necessaria svolta alla politica estera europea.
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L’accordo bilaterale tra Italia e Francia va molto oltre i confini nazionali. Anzi, per i temi trattati, potrebbe dare la necessaria svolta alla politica estera europea.
Roma-Parigi. La retorica degli assi e delle convergenze è stucchevole. Ma stavolta potrebbe produrre una novità politica per l’Europa. Non la retorica, ma l’intesa stessa tra due nazioni come l’Italia e la Francia. La notizia è ufficiale: il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia sarà firmato a Roma durante una visita di due giorni del presidente francese Emmanuel Macron. L’intesa, innescata da un’idea uscita dal vertice bilaterale di Lione nel settembre 2017, potrebbe segnare uno spartiacque anche per il ruolo internazionale dell’Unione europea. La visita di Macron in Italia è prevista per il 25 e il 26 novembre. Ebbene una data, il 25 novembre, potrebbe diventare il Natale della politica estera europea. Proviamo a spiegare meglio. I governi italiano e francese stanno scommettendo su un accordo le cui potenzialità vanno oltre il perimetro del bilateralismo. Temi come l’immigrazione, l’equilibrio nel Mediterraneo, le strategie energetiche incarnano – per la loro natura strategica – la sostanza stessa del futuro che riguarda la Ue, oltre i confini nazionali. Un esempio, appunto la politica estera. Oggi l’Alto Commissario Ue per la politica estera, che di fatto non è delegato a parlarne, rappresenta il cortocircuito della politica comunitaria. Per superarlo occorre che con Putin, con la Cina, con l’alleato Usa, non parlino più le cancellerie nazionali ma la Ue. Con un po’ di coraggio il Trattato del Quirinale può imboccare lo spartiacque verso questa direzione. Nella speranza di essere più… europei. di Jean Valjean

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