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Bloomberg: “Putin ha capito in Alaska di avere mano libera”

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Dopo l’incontro del 15 agosto con Donald Trump ad Anchorage, in Alaska, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a Mosca convinto che la Casa Bianca non avrebbe fatto molto per dare ulteriore sostegno all’Ucraina

Bloomberg: “Putin ha capito in Alaska di avere mano libera”

Dopo l’incontro del 15 agosto con Donald Trump ad Anchorage, in Alaska, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a Mosca convinto che la Casa Bianca non avrebbe fatto molto per dare ulteriore sostegno all’Ucraina

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Bloomberg: “Putin ha capito in Alaska di avere mano libera”

Dopo l’incontro del 15 agosto con Donald Trump ad Anchorage, in Alaska, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a Mosca convinto che la Casa Bianca non avrebbe fatto molto per dare ulteriore sostegno all’Ucraina

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Dopo l’incontro del 15 agosto con Donald Trump ad Anchorage, in Alaska, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a Mosca convinto che la Casa Bianca non avrebbe fatto molto per dare ulteriore sostegno all’Ucraina. È stato in quel momento che Putin ha maturato l’idea di intensificare gli attacchi militari, per costringere Kiev ad accettare le sue condizioni di pace. Lo sostiene Bloomberg citando fonti del Cremlino. La Russia, rasserenata dal fatto che gli Stati Uniti non sarebbero intervenuti, ha deciso di colpire con maggiore intensita’ le infrastrutture, in particolare quelle dell’energia elettrica a Kiev, per sfiancare la resistenza ucraina.

Tajani: “Putin e la Russia hanno intenzione di ripetere l’Unione Sovietica”

“La Russia ha la tentazione di ripetere l’Unione Sovietica, ricordiamo che Putin è stato il leader del Kgb, la sua cultura è quella di un’egemonia nell’area, è una potenza regionale la Russia, mentre la Cina pensa di diventare una grande potenza commerciale, è ben diversa la strategia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in video-collegamento al Festival di Open. La comunità internazionale ha il dovere di “impedire” che il presidente russo “si prenda anche la Moldova, la Georgia, che ritorni l’Unione Sovietica, questo è quello che dobbiamo fare noi, rafforzando la diplomazia”.

Inviare soldati in Ucraina nell’ambito di una missione internazionale? “Bisogna anche evitare provocazioni, anche perché per garantire la sicurezza della frontiera ucraina servirebbero 200-300mila uomini perché è lunghissima, mandare una testimonianza serve a poco, credo sia una proposta già archiviata. Molto meglio avere un accordo internazionale di protezione, con il coinvolgimento degli Stati Uniti, sul modello dell’Articolo 5 della Nato che garantisca in futuro in caso di attacco la sicurezza dell’Ucraina”.

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