Meno male che Boris (Johnson) c’è. Alcuni siti di giornali italiani si sono sbizzarriti nel prenderlo in giro perché avrebbe perso i fogli del suo discorso alla Confederation of British Industry, gli industriali inglesi, dovendo andare a braccio. In libertà. Che bella parola, la libertà. Nell’ironizzare sul buon Johnson, una parte l’ha avuta il suo divagare, nell’occasione confindustriale, su Peppa Pig. A parte che la simpatica maialina è figura che merita rispetto, gli argomenti usati dal premier nell’elogiarla sono un vero inno al libero mercato: «Ieri sono andato – ha detto – come tutti dovrebbero, al Peppa Pig World. Alzi le mani chi c’è stato. Chi avrebbe mai pensato che un maiale che assomiglia a un phon, a una sorta di asciugacapelli disegnato da Picasso, un maiale che fu rifiutato dalla Bbc, sarebbe finito per essere esportato in 180 Paesi con parchi a tema negli Stati Uniti e in Cina? Siamo anche stati benedetti dal potere incredibile del business britannico». Un riconoscimento, quello al discorso di Johnson su Peppa Pig, cui ne va aggiunto un altro, meno retorico e ben più sostanziale: l’aver fatto partire in Inghilterra, con coraggio e in anticipo, le terze dosi di vaccino contro il Covid dopo avere pubblicato i dati sui contagi in aumento ma senza giocare sulla paura per gli inglesi. Al punto che oggi, a Londra e non solo, guardano con ottimismo persino al Natale che verrà. Una scelta audace. E il coraggio in politica è sempre una fatica dura. Con o senza Peppa Pig.   di Jean Valjean