Calcio: Guinea, sale a 56 persone morte bilancio dopo panico di massa durante una partita
Almeno 56 persone sono morte in Guinea e molte sono rimaste ferite dopo il panico di massa che si è scatenato tra i tifosi di calcio nel corso di una partita

Calcio: Guinea, sale a 56 persone morte bilancio dopo panico di massa durante una partita
Almeno 56 persone sono morte in Guinea e molte sono rimaste ferite dopo il panico di massa che si è scatenato tra i tifosi di calcio nel corso di una partita
Calcio: Guinea, sale a 56 persone morte bilancio dopo panico di massa durante una partita
Almeno 56 persone sono morte in Guinea e molte sono rimaste ferite dopo il panico di massa che si è scatenato tra i tifosi di calcio nel corso di una partita
Almeno 56 persone sono morte in Guinea e molte sono rimaste ferite dopo il panico di massa che si è scatenato tra i tifosi di calcio nel corso di una partita, secondo quanto ha affermato il governo. Scontri tra tifosi rivali sono scoppiati domenica nella città di Nzerekore dopo che è stato mostrato un cartellino rosso a un giocatore del Labe con il punteggio sullo 0-0 verso la fine della partita.
I tifosi del Labe hanno iniziato a lanciare pietre e le forze di sicurezza hanno poi utilizzato gas lacrimogeni, scatenando il panico di massa. Non è ancora chiaro se le morti siano state causate principalmente dalla calca. Il primo ministro Bah Oury ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime a nome del governo del paese dell’Africa occidentale e ha annunciato un’indagine sull’incidente. La partita di calcio faceva parte di una campagna politica della giunta militare al potere in Guinea.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
-
Tag: esteri
Leggi anche

Witkoff: “Putin è aperto a una pace permanente con l’Ucraina”. Ma Lavrov frena: “Non è facile”

Università, Obama si schiera con Harvard contro Trump, dopo il congelamento di 2,2 miliardi di dollari. Alla Columbia (e non solo) stretta sugli studenti stranieri

Trump, i dazi sui farmaci italiani e l’effetto boomerang per gli Usa
