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Concluso il vertice di Parigi: si discute l’invio di truppe in Ucraina

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Si è appena concluso il vertice di Parigi sull’Ucraina. I principali leader europei si sono riuniti all’Eliseo per discutere le iniziative a favore di Kiev

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Concluso il vertice di Parigi: si discute l’invio di truppe in Ucraina

Si è appena concluso il vertice di Parigi sull’Ucraina. I principali leader europei si sono riuniti all’Eliseo per discutere le iniziative a favore di Kiev

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Concluso il vertice di Parigi: si discute l’invio di truppe in Ucraina

Si è appena concluso il vertice di Parigi sull’Ucraina. I principali leader europei si sono riuniti all’Eliseo per discutere le iniziative a favore di Kiev

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Si è appena concluso il vertice di Parigi sull’Ucraina. I principali leader europei si sono riuniti all’Eliseo per discutere le iniziative da intraprendere a favore di Kiev di fronte alle ultime dichiarazioni di Donald Trump e della sua amministrazione. Presente anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Le prime dichiarazioni sull’incontro sono arrivate dal presidente del Consiglio europeo António Costa. Ha infatti annunciato la sua presenza per «le consultazioni tra gli europei, con la presenza dell’Ue e la Nato, sulla situazione in Ucraina e sulla sicurezza dell’Europa. Questo è l’inizio di un processo, che proseguirà con il coinvolgimento di tutti i partner impegnati per la pace e la sicurezza in Europa. L’Unione Europea e i suoi stati membri svolgeranno un ruolo centrale in questo processo».

L’impegno europeo (non solo Ue) per molti tra i presenti non deve limitarsi al solo supporto politico. Lo sostiene il primo ministro britannico Keir Starmer. La sua spiegazione è che il contrasto all’invasione russa «significa anche essere pronti e disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Inviando le nostre truppe sul campo se necessario». Parere contrario del cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz, che chiude al possibile invio di truppe «senza il pieno coinvolgimento degli Stati Uniti».

Ma il ruolo degli States non sembra più scontato nemmeno per lo stesso Volodymyr Zelensky. Nel corso di un’intervista all’emittente pubblica tedesca Ard ha infatti dichiarato: «Il problema è che gli Stati Uniti oggi dicono cose che sono molto gradite a Putin. Penso che sia lì il problema. Perché vogliono compiacerlo». Con un Trump sempre più ambiguo verso la Russia, l’azione europea diventa necessaria. Il vertice di Parigi deve dare l’inizio a qualcosa di più.

Di Antonio Pellegrino

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