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Crisi ucraina e ritorno degli Stati Uniti

Le tensioni tra Russia e Ucraina segnano una nuova epoca nella politica estera statunitense. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha sottolineato che per il Paese e i suoi alleati la via preferita per la risoluzione del conflitto resta sempre la diplomazia.
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Crisi ucraina e ritorno degli Stati Uniti

Le tensioni tra Russia e Ucraina segnano una nuova epoca nella politica estera statunitense. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha sottolineato che per il Paese e i suoi alleati la via preferita per la risoluzione del conflitto resta sempre la diplomazia.
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Crisi ucraina e ritorno degli Stati Uniti

Le tensioni tra Russia e Ucraina segnano una nuova epoca nella politica estera statunitense. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha sottolineato che per il Paese e i suoi alleati la via preferita per la risoluzione del conflitto resta sempre la diplomazia.
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Le tensioni tra Russia e Ucraina segnano una nuova epoca nella politica estera statunitense. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha sottolineato che per il Paese e i suoi alleati la via preferita per la risoluzione del conflitto resta sempre la diplomazia.
«Ci sono piani russi per invadere l’Ucraina, abbiamo le prove. Ma se Putin attacca, siamo pronti a reagire». Con queste parole il segretario di Stato Usa Antony Blinken, durante la conferenza stampa alla ministeriale Nato di Riga, ha parlato delle tensioni tra Mosca e l’Ucraina. Blinken ha sottolineato che per gli Stati Uniti e per i suoi alleati la via preferita per la risoluzione del conflitto resta sempre la diplomazia. Al di là delle parole di circostanza, però, le tensioni tra Russia e Ucraina segnano nei fatti una nuova epoca nella politica estera statunitense. Se gli Usa parlano esplicitamente di piani russi per l’invasione significa che prendono atto che quell’area dell’Europa torna, per loro, di estremo interesse e si renderà necessario presidiarla. Dal disimpegno in Europa al reimpegno per contenere il gigante russo e il suo possibile espansionismo. Due giorni fa, prima del vertice Nato di Riga, il presidente russo Vladimir Putin aveva messo le mani avanti temendo, appunto, un impegno americano. E mandando questo messaggio: la Nato non dispieghi le sue truppe e armi in Ucraina perché questo scatenerebbe la nostra risposta, anche con un possibile dispiegamento di missili. Quanto alle preoccupazioni occidentali per le mire russe, Putin ha sottolineato di sentirsi ugualmente preoccupato dalle esercitazioni della Nato vicino ai propri confini. Anche la guerra fredda, a volte, può tornare. Di certo, per adesso, con la questione Ucraina e le ambizioni russe, in Europa sono tornati gli Stati Uniti.  di Jean Valjean

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