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missili a Vinnycja

Missili a Vinnycja, un’altra medaglia al disonore

Prima una storia Instagram come tante, con madre e figlia che passeggiano. Poi il ritratto dell’orrore seminato da Putin con i missili che atterrano in piena città, a Vinnycja, e strappano, ancora una volta, vite innocenti.
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Missili a Vinnycja, un’altra medaglia al disonore

Prima una storia Instagram come tante, con madre e figlia che passeggiano. Poi il ritratto dell’orrore seminato da Putin con i missili che atterrano in piena città, a Vinnycja, e strappano, ancora una volta, vite innocenti.
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Missili a Vinnycja, un’altra medaglia al disonore

Prima una storia Instagram come tante, con madre e figlia che passeggiano. Poi il ritratto dell’orrore seminato da Putin con i missili che atterrano in piena città, a Vinnycja, e strappano, ancora una volta, vite innocenti.
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Prima una storia Instagram come tante, con madre e figlia che passeggiano. Poi il ritratto dell’orrore seminato da Putin con i missili che atterrano in piena città, a Vinnycja, e strappano, ancora una volta, vite innocenti.
Vinnycja brucia. Nel cuore dell’Ucraina, gli abitanti della città capoluogo dell’oblast’ omonima si sentivano relativamente al sicuro dalla guerra. D’altronde è più vicina al confine moldavo che a quello russo. Ieri però la piazza principale della città, ornata dalla statua d’un aereo, si è trasformata nel punto d’arrivo dei missili balistici del criminale Putin. Ben dieci ne sono stati lanciati contro il centro urbano. Quattro tirati giù dall’antiaerea giallazzurra. Uno contro un edificio che ospita uffici. Uno contro un centro commerciale, ormai obiettivo prediletto dei criminali di guerra di Mosca. A quel punto le fiamme hanno attaccato un parcheggio affollato e più di 50 auto hanno preso fuoco. Le esplosioni hanno colto impreparati i cittadini, impegnati fino a poco prima in un sereno passeggio estivo. Sentite le sirene antiaeree, è probabile abbiano pensato che l’obiettivo dell’attacco fosse una qualche fabbrica in periferia o il quartier generale dell’Aeronautica militare ucraina, che ha sede lì dal 1992. Ma i ferrivecchi del Cremlino, che falliscono il bersaglio il 70% delle volte, sono invece piovuti in pieno centro città e ora qualche ignoto, ma non per questo meno infame, generale dell’aeronautica russa può appuntarsi sul curriculum la morte di più di due dozzine d’ucraini innocenti. Fra questi, due bambini sbalzati e dilaniati dall’onda d’urto. Prima, una storia di Instagram come tante ritraeva una bimba spingere un passeggino accanto a sua madre. Ora, a terra, un calzino giallo a righe a cui manca il resto del corpo e due piedini dentro scarpe da tennis bianche e verdi ormai per sempre immobili. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI “CRONACHE DI GUERRA” Il bolso Solov’ëv, propagandista russo in capo che adora vestirsi come ascensoriere d’hotel di Riviera quando presenta i suoi programmi e viene invitato nei nostri, è subito corso ad annunciare sul suo canale Telegram l’attacco riuscito, tutto eccitato. La bestialità grottesca del suo ruscismo midollare l’ha portato a indicare la famosa statua aerea come prova del fatto che fosse una base militare, ignorando quello che chiunque può verificare visitando finanche Google Maps. L’altra metà del cielo delle balle, Margarita Simonyan, ci informa invece che è stato colpito un «luogo di alloggio temporaneo dei nazisti» dei quali, dobbiamo supporre, i passeggini sarebbero i nuovi mezzi di trasporto. Questo è purtroppo il livello di nequizia con cui gli ucraini combattono ogni giorno, al fronte e sui media. Vorremmo concludere qui l’elenco ma sempre ieri è stata colpita una scuola a Mykolaïv, sempre con quei S-300 con cui le disperate Z truppen cercano di rallentare l’avanzata delle truppe di Kyiv. Avanzata che invece è completamente arrestata per le truppe del generale Židko: dopo la presa di Lysyčans’k e la conquista della totalità dell’oblast’ di Luhans’k, le forze rusciste sembrano aver perso completamente il momentum necessario per proseguire. Combattimenti continuano presso Ivano-Dar’ivka e altre località: in particolare verso Bachmut gli assalitori si infrangono contro le difese ucraine, che lì si dimostrano incrollabili da un mese e mezzo. A causa della distruzione degli arsenali nelle retrovie, gli assalti nemici devono ora avvenire infatti senza un’adeguata preparazione di artiglieria e plotone dopo plotone vengono respinti raccogliendo solo gravi perdite di uomini e mezzi. Purtroppo la frustrazione russa continuerà a sfogarsi terroristicamente sui civili inermi, finché gli aiuti militari occidentali non raggiungeranno una soglia sufficiente a liberare il territorio occupato. Di Camillo Bosco

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