Operazione Zeta infiocinata
Ai due fronti caldi dell’esercito russo minaccia di aggiungersi quello di Zaporiggia.
Operazione Zeta infiocinata
Ai due fronti caldi dell’esercito russo minaccia di aggiungersi quello di Zaporiggia.
Operazione Zeta infiocinata
Ai due fronti caldi dell’esercito russo minaccia di aggiungersi quello di Zaporiggia.
Ai due fronti caldi dell’esercito russo minaccia di aggiungersi quello di Zaporiggia.
Mentre gli ultimi cinquant’anni della politica energetica tedesca trovano compimento in un letterale buco nell’acqua – gorgogliante nel Mar Baltico – l’aggressione russa all’Ucraina continua.
Il fronte di Chersòn registra scontri serrati senza movimenti decisivi. A Ovest del fiume Nipro le Z truppen formate dagli ultimi sopravvissuti delle élite Vdv (paracadutisti), contrattisti russi e mobiki (soldati mobilitati) donbasiani si sono attestate in una serie di posizioni trincerate dove sfruttano il loro numero per impedire un’ulteriore compressione del fronte. Sono però schiacciate tra gli assalti ucraini e le acque profonde del largo fiume alle loro spalle, senza più un ponte funzionante sul quale potersi ritirare. I soldati di Kyïv hanno così rallentato il ritmo dell’avanzata per permettere all’artiglieria e agli ormai celebri lanciamissili motorizzati Himars di ‘ammorbidire’ le linee moscovite, soprattutto prendendo di mira i depositi di munizioni e i ponti di chiatte. In questo oblast’ prosegue quindi un jeu du chat et la souris dove gli invasori scontano il rifiuto opposto dal Cremlino a qualsiasi ritirata strategica.
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Sull’area di Lyman è invece calato un silenzio ominoso, simile a quello che in questa guerra ha spesso anticipato grossi risultati operativi. L’accerchiamento di Lyman è ormai assodato, con le ricostruzioni più catastrofiche date dagli stessi blogger militari come Rybar. L’esercito giallazzurro ha raggiunto sia a Nord che a Sud il fiume Zherebets’, chiudendo la città in una morsa dalla quale le truppe d’occupazione possono sfuggire solo tramite due ponticcioli minacciati dal tiro delle artiglierie ucraine. Anche qui, come sul Nipro, l’ordine del criminale Putin di difendere ogni metro possibile ha creato un’altra situazione emergenziale per l’armata russa.
Questa potrebbe peraltro aggravarsi ulteriormente: voci insistenti danno conto di un ammassamento di truppe ucraine nell’oblast’ di Zaporiggia, dove si dovrebbe scatenare la prossima controffensiva del generale Zalužnyj. Fumo negli occhi per gli zetisti, ma la saggezza popolare insegna come non ci sia due senza tre.
Di Camillo Bosco
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