Gli ucraini sfondano anche verso Khersòn
I nuovi soldati mandati al fronte da Putin hanno rallentato, ma per nulla arrestato, la controffensiva ucraina. I reparti del generale ucraino Valerij Zalužnyj vogliono ora raggiungere Nova Kachovka e la sua strategica diga che porta l’acqua potabile nella Crimea occupata. L’umiliazione bellica di Putin è ormai conclamata.
Gli ucraini sfondano anche verso Khersòn
I nuovi soldati mandati al fronte da Putin hanno rallentato, ma per nulla arrestato, la controffensiva ucraina. I reparti del generale ucraino Valerij Zalužnyj vogliono ora raggiungere Nova Kachovka e la sua strategica diga che porta l’acqua potabile nella Crimea occupata. L’umiliazione bellica di Putin è ormai conclamata.
Gli ucraini sfondano anche verso Khersòn
I nuovi soldati mandati al fronte da Putin hanno rallentato, ma per nulla arrestato, la controffensiva ucraina. I reparti del generale ucraino Valerij Zalužnyj vogliono ora raggiungere Nova Kachovka e la sua strategica diga che porta l’acqua potabile nella Crimea occupata. L’umiliazione bellica di Putin è ormai conclamata.
I nuovi soldati mandati al fronte da Putin hanno rallentato, ma per nulla arrestato, la controffensiva ucraina. I reparti del generale ucraino Valerij Zalužnyj vogliono ora raggiungere Nova Kachovka e la sua strategica diga che porta l’acqua potabile nella Crimea occupata. L’umiliazione bellica di Putin è ormai conclamata.
Alla faccia di chi titolava che «la realtà è putiniana» – nel senso che chi veniva accusato di essere filorusso era invero un realista vittima dei pregiudizi altrui – la guerra pare ormai persa dalla Federazione Russa.
La parte maggiore dell’imponente forza d’invasione iniziale di circa 200mila uomini ha trovato una morte grottesca nei campi di girasole ucraini. Le colonne corazzate moscovite, un tempo giudicate temibili e infinite, sono state annientate dai Javelin distribuiti alle forze di difesa territoriali giallazzurre. L’aviazione ereditata dall’Urss è stata atterrata dagli Stinger e dalla contraerea dei difensori. Le linee logistiche (e relativi treni e autocarri) devastate dai droni Bayraktar. Le munizioni e i centri di comando russi nelle retrovie eliminati dai lanciamissili motorizzati Himars. L’ammiraglia della flotta del Mar Nero centrata da due razzi Poseidon di Kyïv e affondata.
Per mesi il Cremlino ha promesso milioni di rubli ai volontari disposti a mantenere il momentum dell’avanzata ruscista. Un disperato bisogno di carne da cannone che ha portato circa altri 150mila russi al fronte ucraino. Numeri comunque insufficienti a sfamare i mastini della guerra e che hanno solo rallentato le controffensive degli invasi. Così, mentre i mercenari della Wagner si dissanguavano nella zona di Bachmut – combattendo villaggio per villaggio, edificio per edificio – le trincee degli aggressori si svuotavano. Il comando russo aveva infatti bisogno di inviare rinforzi a Khersòn, dopo aver privato già la zona di Melitopol da ogni reparto disponibile. A causa di questa spoliazione è collassato invece il fronte di Charkìv fino a Kupjans’k, Izjum e infine Lyman. Le truppe ucraine hanno in seguito superato il fiume Oskil e stanno avanzando verso l’oblast’ di Luhans’k, cioè uno di quelli che Mosca si è annessa qualche giorno fa. Lo snodo di Kreminna sta venendo accerchiato mentre le colonne ucraine viaggiano verso Svatove, dove si stanno accumulando i reparti russi superstiti della sacca di Lyman, nel tentativo di organizzare una difesa dettata dalla disperazione.
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Se questa disfatta avesse quantomeno permesso la stabilizzazione del fronte Sud, si sarebbero potute comprendere le azioni del comando russo. È avvenuto però l’esatto opposto. Tra il 3 e il 4 ottobre l’esercito di Zelens’kyj ha sfondato le posizioni difensive degli occupanti presso Novooleksandrivka arrivando sino a Dudchany. Memori della lezione di Lyman, i russi hanno però stavolta suonato la ritirata liberando centinaia di chilometri quadrati nella parte Nord dell’oblast’. Mentre scriviamo Davydiv Brid è tornata in mano ucraina e si affollano i filmati di blindati russi colpiti mentre fuggono nella steppa. Si tratta di un tracollo imponente, che pone le Z truppen in una posizione assai difficile. Il blogger militare filorusso Rybar dà notizia di alcune linee difensive moscovite tra Nova Kuban’ e Stepove, che però serviranno a poco se accerchiate da un’avanzata lungo il fiume Nipro.
I reparti del generale ucraino Valerij Zalužnyj vogliono ora raggiungere Nova Kachovka e la sua strategica diga che porta l’acqua potabile nella Crimea occupata. Le possibilità che vi arrivino prima del weekend sono alte e rimane ben poco in mano al criminale Putin per contrastare quest’onda anomala di umiliazioni belliche.
Di Camillo Bosco
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