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Da Mosca – La rivoluzione del mercato finanziario russo

La Borsa di Mosca ha annunciato che le coppie di valute dollaro-euro non saranno più negoziate sul mercato dei cambi russi

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Da Mosca – La rivoluzione del mercato finanziario russo

La Borsa di Mosca ha annunciato che le coppie di valute dollaro-euro non saranno più negoziate sul mercato dei cambi russi

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Da Mosca – La rivoluzione del mercato finanziario russo

La Borsa di Mosca ha annunciato che le coppie di valute dollaro-euro non saranno più negoziate sul mercato dei cambi russi

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La Borsa di Mosca ha annunciato che le coppie di valute dollaro-euro non saranno più negoziate sul mercato dei cambi russi

Mosca – Da oggi sul mercato finanziario russo è iniziata una vera rivoluzione (o controrivoluzione, se preferite). Dopo l’introduzione delle sanzioni sui software americani in Russia dell’altro ieri, la Borsa di Mosca ha annunciato che le coppie di valute dollaro-euro non saranno più negoziate sul mercato dei cambi russi.

Come saranno quindi definiti i cambi delle divise occidentali d’ora in poi? Essenzialmente attraverso una fissazione giornaliera definita da un paniere di valutazioni della Banca Centrale di cui lo scostamento tra rublo e yuan sarà il metro di misura principale. Ritorno all’URSS quindi quando il cambio dollaro-rublo era definito rigidamente una volta per tutte? Forse no, il mercato è diventato troppo integrato su scala mondiale per scelte simili, ma rappresenta un passo in quella direzione. Secondo esperto finanziario moscovita indipendente Andrey Barkhotka “Nella nuova realtà, avremo un “tasso di cambio sovrano”. Non proprio “un dollaro – 70 copechi” come ai tempi di Stalin, ma qualcosa di simile”.

A nessuno sfugge la scelta politica che sta all’origine della decisione. Il Presidente della Duma Vyacheslav Volodin è convinto che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti non avranno l’effetto desiderato. “Nel marzo 2022 – ha affermato Volodin – la quota di valute di Paesi “non amici” raggiungeva l’84,7 percento. Oggi è diminuita di quasi cinque volte – al 17,8 percento. I pagamenti in rubli, al contrario, sono cresciuti di 3,5 volte e quelli in valute amiche di quasi 15 volte”. Non è solo la Russia ad abbandonare il dollaro tossico. Molti Stati sovrani stanno cercando un’alternativa, in particolare i Paesi BRICS. Come valuta di riserva del mondo, il dollaro si è screditato. La de-dollarizzazione del mondo è inevitabile”.

Dimenticate i “soldi degli imperialisti” è dunque la parola d’ordine che il Cremlino propone in queste ore. Ma il mercato è ancora sotto shock per reagire in modo razionale. Quello che ci si aspetta però è che già in autunno, a fronte di una definizione artificiale e non legata a criteri di mercato, si formerà un mercato nero del dollaro e dell’euro come c’era nei Paesi dell’Est prima del crollo del Muro di Berlino e come c’è ancora a Cuba.

Secondo Sergey Romachyk di “Forbes Russia”, ci saranno “cambiamenti tettonici nell’infrastruttura del mercato, che quasi immediatamente effettuerà una transizione di fase verso uno stato paragonabile alla situazione dei primi anni ’90, prima dell’era del trading continuo centralizzato di valuta sulla borsa. Il mercato valutario russo è passato da un classico mercato interbancario diversificato a un mercato quasi completamente centralizzato, un fenomeno unico su scala globale”. Il che sarebbe legato in primo luogo al fatto che il governo russo controllerebbe già da tempo le entrate in “valuta pregiata” provenienti dal mercato del petrolio e del gas. In prospettiva secondo Romanchyuk “con l’ampliamento del ruolo della divisa cinese il mercato valutario russo non sarà più lo stesso. Dopo aver percorso un lungo cammino di sviluppo tecnologico, è probabile che si degradi e si riduca, riflettendo la logica generale dei processi di disintegrazione distruttiva di ordine politico”.

Idealmente, le restrizioni avrebbero dovuto riguardare solo il dollaro, ma allo stesso tempo è stato deciso di interrompere il trading di borsa nell’euro, perché i Paesi dell’UE stanno rispettando le restrizioni americane. E a causa dei suoi stretti legami con il dollaro USA, anche il dollaro di Hong Kong è finito sotto la scure della Banca Centrale.

Ma cosa cambierà per i comuni cittadini? Come già accennato, in parte si potrebbe creare un mercato nero delle valute ma allo stesso tempo l’ulteriore riduzione delle importazioni dall’Occidente aumenteranno ancora i prezzi di molti prodotti e la scelta sarà ancora più ridotta. Gli acquisti di automobili tedesche, per esempio, passerà solo attraverso il “mercato parallelo” cinese o centroasiatico mentre in numero di modelli disponibili si ridurrà ancora alimentando il mercato delle autovetture di seconda mano, i cui prezzi sono già ora alle stelle. Non le sanzioni americane ma le contromosse russe peggioreranno la condizione del consumatore russo. Anche il portafoglio degli strumenti di risparmio si ridurrà visto che molti russi hanno ancora conti “in valuta”. E nuovi strumenti di risparmio non si creeranno in giro di poche settimane.

di Yurii Colombo

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