Da Mosca: la strage e la tentazione di dare la colpa a Kiev
La cronaca e i dettagli il giorno dopo l’attentato al Crocus City Hall alle porte di Mosca dall’inviato Yurii Colombo
Da Mosca: la strage e la tentazione di dare la colpa a Kiev
La cronaca e i dettagli il giorno dopo l’attentato al Crocus City Hall alle porte di Mosca dall’inviato Yurii Colombo
Da Mosca: la strage e la tentazione di dare la colpa a Kiev
La cronaca e i dettagli il giorno dopo l’attentato al Crocus City Hall alle porte di Mosca dall’inviato Yurii Colombo
La cronaca e i dettagli il giorno dopo l’attentato al Crocus City Hall alle porte di Mosca dall’inviato Yurii Colombo
Mosca – Dopo una notte in cui sono circolate notizie con il contagocce sul terribile attentato terroristico presso la sala concerto Crocus City Hall alle porte di Mosca, stanno iniziando a filtrare i primi dettagli significativi su quanto successo. Dettagli che possono aiutare a far capire chi siano i criminali che hanno condotto l’assalto di ieri e le intenzioni del governo russo.
Il direttore del FSB (i servizi segreti russi) Alexander Borotnikov ha informato poco dopo le 9 locali che sarebbero stati arrestate 11 persone tra cui 4 terroristi nei pressi di Lipezk, una città di medie dimensioni del sud della Russia.
Altri dettagli che però non provengono per ora né dalla polizia né dal governo russo hanno iniziato a circolare insistentemente. Un deputato della Duma (il parlamento russo), sempre “bene informato”, Alexander Khinstetin, ha dichiarato è stata ritrovata abbandonata un auto Renault che sarebbe stata usata per l’attentato nella provincia di Bryansk, nel sud della Russia, dentro la quale sarebbero state trovate alcune armi da fuoco.
Il canale Telegram “Baza” ha pubblicato le foto segnaletiche di quattro presunti attentatori. Si tratta di Iemonov Rivozhidin, classe 1972, di nazionalità tagicca ma abitante in Russia nella provincia di Bryansk. Di Nasrdinov Mahamadrasul nato in Tagikistan l’11 novembre 1986 e poi immigrato in Russia nel 2023. II terzo è Safolzova Shochindzhoni, 22 anni, tagicco, immigrato in Russia solo 7 mesi fa. L’ultimopresunto terrorista si chiama Nazarov Rustam, nato sempre in Tagikistan nel 1995. Quest’ultimo anche il passaporto russo, ottenuto nel 2020 presso la prefettura di Samara. Tutti gli indiziati sarebbe già stati noti alla polizia e agli organi di sicurezza russi.
Il canale Telegram “Nexta”, ha pubblicato la foto di un giovane ferito che avrebbe fatto parte del commando. Si tratterebbe del diciannovenne Muhammad Faizov, dai tratti etnici centroasiatici ma di cui non si conosce per ora la nazionalità.
La polizia sta iniziando a far circolare delle voci secondo cui l’attentato sarebbe di matrice ucraina. Secondo la polizia russa i servizi di Kiev avrebbero già usato “manovalanza asiatica per spargere terrore in Russia nel 2014”. Il silenzio di Putin in queste ore rende possibile l’ipotesi che il Cremlino voglia confezionare una versione dei fatti secondo la quale l’attentato non sarebbe di matrice islamica e i suoi mandanti sarebbero da cercare tra “i neonazisti ucraini”.
Le conseguenze politiche e militari, in tal caso, sarebbero inimmaginabili. Il vice Presidente per la Sicurezza ed ex Presidente della Federazione Dmitry Medvedev, già ieri sera aveva già chiarito la sua posizione: “Se verrà stabilito che si tratta di terroristi del regime di Kiev…tutti costoro dovranno essere individuati e distrutti senza pietà in quanto terroristi. Compresi i funzionari dello Stato che hanno commesso una tale atrocità. Occhio per occhio, come si dice”.
Nelle prossime ore sicuramente Vladimir Putin parlerà alla nazione e si potranno iniziare a capire le intenzioni di Mosca.
Intanto nella capitale russa la gente attende l’evoluzione della situazione con il fiato sospeso. In caso di ulteriore mobilitazione di truppe, molti altri uomini potrebbero prendere la strada dell’esilio. Per ragioni di sicurezza ieri molti voli aerei sono stati cancellati ma molti altri potrebbero essere annullati per impedire la fuga dei coscritti nei prossimi giorni. Le strade e i centri commerciali, di solito pieni il sabato mattino, sono vuoti e tra la poca gente a passeggio si parla solo di un argomento: di guerra e di terrorismo.
di Yurii Colombo
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