app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Dal fare al farsi fare festa

La mancata coerenza del governo inglese che durante i mesi di lockdown chiedeva ai propri cittadini di non organizzare feste e assembramenti, mentre il Parlamento britannico “festeggiava” a Westminster.
| ,

Dal fare al farsi fare festa

La mancata coerenza del governo inglese che durante i mesi di lockdown chiedeva ai propri cittadini di non organizzare feste e assembramenti, mentre il Parlamento britannico “festeggiava” a Westminster.
| ,

Dal fare al farsi fare festa

La mancata coerenza del governo inglese che durante i mesi di lockdown chiedeva ai propri cittadini di non organizzare feste e assembramenti, mentre il Parlamento britannico “festeggiava” a Westminster.
| ,
| ,
La mancata coerenza del governo inglese che durante i mesi di lockdown chiedeva ai propri cittadini di non organizzare feste e assembramenti, mentre il Parlamento britannico “festeggiava” a Westminster.
Il punto non è partecipare a una festa e neanche invitare ciascuno a portare da bere. Il punto è che a farlo è stato il capo del medesimo governo che aveva chiesto agli inglesi di non organizzare raduni e di starsene ciascuno a casa propria. Boris Johnson s’è messo nei guai perché ha prima negato e poi, quando l’evidenza lo rendeva impossibile, s’è scusato «con tutto il cuore» a Westminster, il Parlamento britannico. Ha anche aggiunto di avere partecipato per soli 25 minuti. Particolare non dimostrabile, superfluo, ma che aggiunge un ulteriore dose di non credibilità. Si tenga presente che il suo governo approcciò il problema del virus sostenendo che non si sarebbe dovuto far niente e puntando all’immunità di gregge, salvo poi precipitosamente far marcia indietro e, appunto, varare misure rigide. Poi lui stesso si è ammalato ed è stato salvato anche grazie a una assistenza difficilmente riproducibile per tutti gli inglesi. Un pasticcio, insomma. Oggi ripete, giustamente, tre volte al giorno l’invito a tutti a fare non solo il vaccino, ma in tre dosi. Subito, quale condizione per non tornare alle chiusure. I labouristi gli chiedono di dimettersi, cosa che, tutto sommato, lo aiuta: non può cedere e il suo partito, i conservatori, non può certo mollarlo ora. Ma i malumori crescono proprio fra i suoi. Perché l’uomo è accattivante, simpatico e d’indubbia popolarità, ma i problemi irrisolti non si limitano al campo della pandemia, coinvolgendo una gestione fin qui deludente della Brexit.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Kigali, trent’anni dopo il genocidio in Ruanda

19 Aprile 2024
Fantasmi e speranza in Ruanda nell’anniversario del genocidio che insanguinò il Ruanda per quatt…

Regno Unito, multa per i senzatetto che puzzano

16 Aprile 2024
Da qualche anno nel Regno Unito sembra esserci una certa predilezione a fare leggi profondamente…

Maxi incendio alla borsa di Copenaghen, crollano la guglia e parte del tetto

16 Aprile 2024
Grande paura a Copenaghen dove un incendio nella vecchia sede della borsa valori ha causato il c…

Russia e Iran

16 Aprile 2024
Il rappresentante permanente della Russia presso l’Onu Vasilij Nebenzja ha giustificato l’attacc…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI