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informazione russa

Disinformazione russa usata come arma

Il 4 febbraio scorso “Roskomnadzor” (l’agenzia governativa russa per la supervisione sull’informazione) ha indetto un concorso per formare i propri dipendenti in Osint

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Disinformazione russa usata come arma

Il 4 febbraio scorso “Roskomnadzor” (l’agenzia governativa russa per la supervisione sull’informazione) ha indetto un concorso per formare i propri dipendenti in Osint

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Disinformazione russa usata come arma

Il 4 febbraio scorso “Roskomnadzor” (l’agenzia governativa russa per la supervisione sull’informazione) ha indetto un concorso per formare i propri dipendenti in Osint

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Il 4 febbraio scorso “Roskomnadzor” (l’agenzia governativa russa per la supervisione sull’informazione) ha indetto un concorso per formare i propri dipendenti in Osint

Mosca – Mentre Elon Musk è impegnato a ridurre i costi dell’intelligence Usa e a chiudere strumenti storici della controinformazione in Russia come “Voice of America” (perché «costa miliardi di dollari ed è infestata di estremisti di sinistra»), la Federazione Russa dilata sempre di più i suoi strumenti di cyber-intelligence per controllare non solo la propria opinione pubblica ma anche quella delle democrazie. E lo fa ormai in modo aperto.

Qualche giorno fa “Forbes Russia” ha segnalato che il Centro principale per le radiofrequenze (Grchts) di Mosca formerà i suoi dipendenti in competenze Osint (Open Source Intelligence). Dopo l’addestramento, questi funzionari saranno in grado di utilizzare varie fonti di informazione e possiederanno una serie di metodi pratici di controllo informatico. “Forbes” sottolinea che tale iniziativa è volta a «formare un’unità specializzata di analisti. L’elenco degli argomenti proposti per l’apprendimento dei funzionari, anche se piuttosto controverso, è dettato dalla realtà attuale», cioè la guerra calda e fredda contro l’Occidente, aggiungiamo noi.

Il 4 febbraio scorso “Roskomnadzor” (l’agenzia governativa per la supervisione sull’informazione) ha indetto un concorso per formare i propri dipendenti in Osint. Fra gli argomenti da studiare ci sono la ricerca tramite dati di contatto (e-mail o numero di telefono), nickname, foto e geolocalizzazione di una persona, metodologie di ricerca su social network, banche dati, geo-intelligence, analisi di siti web e lavoro nel deep Internet. Strumenti raffinati per condizionare il comportamento personale non più sul terreno dei consumi ma su quello degli orientamenti politici. Si prevede infatti di insegnare ai dipendenti del Grchts a fare un «ritratto comportamentale di una persona», cioè a identificare i suoi valori e le sue convinzioni, le caratteristiche del pensiero e i modelli di comportamento, per valutarne rischi e affidabilità. Il programma comprende anche l’analisi degli interessi, dei contenuti e di «altri prodotti dell’attività umana» su Internet. L’elenco è completato dallo studio di «strategie e tattiche di guerra dell’informazione».

Fino a qualche anno fa la Russia negava pervicacemente che esistessero tali dipartimenti e li affidava a società private che agivano nell’ombra. Ora compiti e obiettivi della guerra ibrida sono affidati direttamente e apertamente ad agenzie statali. Le dimensioni di questa operazione sono sempre più in via di espansione. Spulciando nelle informazioni contabili, si scopre che nel 2023 il Grchts aveva già un organico complessivo di 4.426 di persone, di cui 1.509 direttamente dipendenti della direzione generale. Stanislav Seleznev, un avvocato di Network Freedoms, ritiene che si stia «lavorando da tempo per influenzare le emozioni umane non in astratto: per sviluppare strategie di guerra dell’informazione bisogna sapere già in partenza contro cosa combattere».

di Yurii Colombo

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