Dittatura, democrazia e differenze
| Esteri
La tragedia umanitaria di Gaza è davanti ai nostri occhi. Si può ancora pensare di sovrapporre Israele, i suoi cittadini e il suo governo ai tagliagola e agli assassini di bambini?
Dittatura, democrazia e differenze
La tragedia umanitaria di Gaza è davanti ai nostri occhi. Si può ancora pensare di sovrapporre Israele, i suoi cittadini e il suo governo ai tagliagola e agli assassini di bambini?
| Esteri
Dittatura, democrazia e differenze
La tragedia umanitaria di Gaza è davanti ai nostri occhi. Si può ancora pensare di sovrapporre Israele, i suoi cittadini e il suo governo ai tagliagola e agli assassini di bambini?
| Esteri
AUTORE: Fulvio Giuliani
La tragedia umanitaria di Gaza è davanti ai nostri occhi, le fotografie delle incubatrici negli ospedali del territorio sotto il tacco di Hamas e sottoposti alle incursioni israeliane interrogano la nostra coscienza. Perché da questa parte del mondo – quella delle perfettibilissime democrazie liberali attaccate insieme a Israele – non siamo abituati a silenziarla, come coloro che hanno pianificato ed eseguito gli orrendi attacchi del 7 ottobre.
Come quelli che fanno finta di non capire cosa sia accaduto in quella giornata devastante.
La nostra posizione è la posizione dell’Unione europea: il diritto alla difesa di Israele è sacrosanto, il diritto alla difesa comprende la necessità di stanare uno a uno i terroristi di Hamas fino a quando l’organizzazione non sarà stata ridotta all’impotenza.
Questo non è in discussione, così come non è in discussione l’esigenza di tutelare la popolazione civile della Striscia di Gaza, consentire il massimo dell’evacuazione possibile da quella prigione a cielo aperto che è in particolare Gaza City. Lì dove i carcerieri sono gli uomini di Hamas, che vogliono quanti più morti fra i propri civili per perseguire l’unico scopo che concepiscono: morte a Israele e nel mentre isolare lo Stato ebraico. Soprattutto da quei governi e opinioni pubbliche che lentamente stanno accettando l’idea della pacifica coesistenza con lo Stato di Israele.
Per ogni singolo cittadino israeliano sono giornate di indicibile dolore e lacerazioni morali: l’assoluta fedeltà al proprio Paese non è in discussione. Sono sempre più, però, coloro che accusano il governo per il clamoroso fallimento del 7 ottobre. Si protesta in strada, almeno tre ministri sono stati costretti ad abbandonare gli ospedali in cui erano andati a portare conforto ai feriti.
Israele è una società evoluta, complessa, profondamente democratica, in cui il premier Benjamin Netanyahu oggi è il comandante in capo ma domani sarà chiamato a rispondere dei suoi fallimenti politici.
Il Paese che ieri ha dovuto e saputo tener conto delle pressioni statunitensi, dell’Ue, di ogni singolo governo che si è schierato con Tel Aviv. Dichiarare che “le significative operazioni di terra“ a Gaza sarebbero cominciate solo dopo l’evacuazione non è una concessione generica. Come la ripresa delle forniture di acqua potabile nella Striscia.
È un obbligo per il governo di uno Stato democratico e di diritto: non dimentichiamo che le oceaniche manifestazioni di protesta contro Netanyahu erano determinate dall’accusa al Primo Ministro di mettere a rischio proprio i principi dello Stato di diritto.
Alla luce di tutto questo, si può ancora pensare di sovrapporre Israele, i suoi cittadini e il suo governo ai tagliagola e agli assassini di bambini? C’è ancora qualcuno disposto ad accettare le rivoltanti teorie secondo le quali il 7 ottobre sarebbe “colpa“ di Israele e l’attacco a Gaza uguale all’infamia di 9 giorni fa?
Domande solo apparentemente retoriche nell’Italia di oggi.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Attentato su un bus a Gerusalemme, 5 morti e 11 feriti. Le prime immagini dopo la sparatoria
08 Settembre 2025
Secondo quanto riferiscono i media israeliani alla fermata dell’autobus – all’incrocio Ramot, all’…
Gaza, ultimatum di Trump ad Hamas: “Liberate gli ostaggi”. La replica: “Pronti a trattare”
08 Settembre 2025
Aut aut di Trump ad Hamas per porre fine alla crisi di Gaza. Ecco in cosa consiste la nuova propos…
Ucraina, droni russi contro il Paese. Colpito il palazzo governativo a Kiev. Trump: “Parlerò con Putin nei prossimi giorni”
07 Settembre 2025
Massiccio attacco russo contro l’Ucraina. Oltre mille droni e missili del Cremlino hanno colpito e…
Cremlino: “Truppe Nato in Ucraina rappresentano minaccia per Mosca”
05 Settembre 2025
Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, a margine del forum economico di Vladivo…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.