app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Durov

Il mistero di Durov

Uno straricco come Durov che gira il mondo con il suo aereo privato vi pare che non avesse modo o relazioni per sapere che, una volta arrivato in Francia, per lui sarebbero scattate le manette?

|

Il mistero di Durov

Uno straricco come Durov che gira il mondo con il suo aereo privato vi pare che non avesse modo o relazioni per sapere che, una volta arrivato in Francia, per lui sarebbero scattate le manette?

|

Il mistero di Durov

Uno straricco come Durov che gira il mondo con il suo aereo privato vi pare che non avesse modo o relazioni per sapere che, una volta arrivato in Francia, per lui sarebbero scattate le manette?

|
|

Uno straricco come Durov che gira il mondo con il suo aereo privato vi pare che non avesse modo o relazioni per sapere che, una volta arrivato in Francia, per lui sarebbero scattate le manette?

C’è chi non ha dubbi e ne fa – come il patron di X Elon Musk o il leader della Lega Matteo Salvini – una questione di libertà. Poi c’è chi, come il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitrij Medvedev, la butta sulla patria e sull’orgoglio dicendo che Durov «ha sbagliato i calcoli» lasciando la Russia perché «in Occidente è ancora considerato non un uomo di pace» ma un «russo pericoloso» e quindi imprevedibile e «di sangue diverso. Non certo Musk o Zuckerberg (che, fra l’altro, sta collaborando attivamente con l’Fbi). Durov dovrebbe finalmente rendersi conto che la Patria non può esser scelta». Poi ci sono quelli che godono del suo arresto perché – sostengono con una certa banalità – chi è troppo ricco in fondo se lo merita. Altri infine che se ne fregano, angosciati come sono dalla fine imminente dell’estate.

L’uomo al centro di queste considerazioni è Pavel Durov, 15,5 miliardi in dollari di patrimonio stimato (stando a “Forbes”) e fondatore di Telegram, il servizio di messaggistica criptata (sistema che nel 2018 Vladimir Putin e il governo russo avevano provato a bloccare per aver dato spazio a gruppi di opposizione violenti ma Durov rifiutò di consegnare alle autorità i codici per decifrarne i messaggi criptati). Atterrato sabato scorso in Francia (Stato di cui ha la cittadinanza) con il suo aereo privato, è stato arrestato appena sceso dal velivolo. Già mettendo in fila questi elementi di biografia e di cronache dell’arresto qualcosa non torna e cresce il mistero. Primo dubbio: uno straricco come Durov che gira il mondo con il suo aereo privato vi pare che non avesse modo o relazioni per sapere che, una volta arrivato in Francia, per lui sarebbero scattate le manette? Sarebbe un ricco, fra l’altro di genio, terribilmente ingenuo. Secondo dubbio, e qui torniamo alle parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev che commentando l’arresto di Durov ha tenuto a sottolineare che Zuckerberg, il patron di Facebook, negli Stati Uniti sta collaborando con l’Fbi. Il messaggio sembra chiaro: dovevi collaborare con i servizi e le autorità russe, anche aiutando la tua patria a decrittare i messaggi.

Al che, ragionando, viene un sospetto: non sarà che Mosca, al tempo della guerra in Ucraina, non si fida di Telegram e di Durov e per questa ragione Durov ha timore della Russia? In questo scenario l’arresto in Francia del fondatore di Telegram più che una questione di libertà appare insomma una questione di sicurezza: la sua. Può essere infatti che Durov abbia cominciato a temere per la propria vita e deciso ancora una volta di scommettere (come del resto Medvedev gli rimprovera di aver già fatto in passato) sull’Occidente. Non tanto un arresto dunque ma una consegna concordata, nei modi e nei tempi e probabilmente anche nello scambio di informazioni (i codici per decrittare Telegram o altro?) potrebbe essere la posta in gioco. Fuori dai manicheismi facili libertà vs autoritarismo (viva ovviamente e sempre la libertà) e dentro una sfida ben più complessa: quella fra l’Occidente e la Russia di Putin al tempo dei social (la vera novità della nostra epoca) e delle spie. Con le seconde che, per la verità, ci sono sempre state. Pure nel passato.

di Massimiliano Lenzi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Massicci raid russi sull’Ucraina, la Polonia fa decollare i jet da combattimento. Zelensky: “120 missili e 90 droni contro di noi”

17 Novembre 2024
In risposta a “massicci” raid russi – con missili e droni – sull’Ucraina, la Polonia ha dichiara…

Due razzi cadono nel cortile della casa di Netanyahu a Cesarea, “Pericolosa escalation”. Tre arresti

16 Novembre 2024
“Il grave incidente segna una pericolosa escalation” affermano la polizia israeliana e lo Shin B…

L’eterno orrore dell’Iran

16 Novembre 2024
Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spin…

Libano, colpita palestra della base italiana Unifil. Tajani: “Inaccettabile”

15 Novembre 2024
Una granata inesplosa è caduta all’interno della base italiana Unifil a Shama, nel sud del Libano

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI