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Elezioni Polonia, un bivio per il futuro del Paese
“Mai nella storia si era assistito ad una tale durezza del dibattito pubblico: reciproca avversione tra le forze in campo ed una profonda divisione sociale”, l’analisi di Perosino
| Esteri
Elezioni Polonia, un bivio per il futuro del Paese
“Mai nella storia si era assistito ad una tale durezza del dibattito pubblico: reciproca avversione tra le forze in campo ed una profonda divisione sociale”, l’analisi di Perosino
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Elezioni Polonia, un bivio per il futuro del Paese
“Mai nella storia si era assistito ad una tale durezza del dibattito pubblico: reciproca avversione tra le forze in campo ed una profonda divisione sociale”, l’analisi di Perosino
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“Mai nella storia si era assistito ad una tale durezza del dibattito pubblico: reciproca avversione tra le forze in campo ed una profonda divisione sociale”, l’analisi di Perosino
Le elezioni odierne in Polonia rappresentano un bivio per il futuro del paese e sono state anticipate da una campagna elettorale all’insegna del populismo e degli scontri feroci tra partiti differenti. “Mai nella storia si era assistito ad una tale durezza nel dibattito pubblico, dato che la posta in gioco è alta e potrebbe determinare un cambio strutturale nella politica di Varsavia verso temi importanti. Diritti umani, rapporti con l’Ue e libertà d’espressione rappresentano uno snodo cruciale per la salute della democrazia polacca e vedono differenze d’approccio tra i partiti in corsa”. È quanto afferma Monica Perosino, giornalista ed inviata in Polonia per seguire la campagna elettorale nel paese e provare ad analizzare gli scenari post-voto. “Avendo già seguito in passato le campagne elettorali polacche posso denunciare come quella in corso sia profondamente differente, contraddistinta da violenza nel dibattito pubblico, reciproca avversione tra le forze in campo ed una profonda divisione sociale. La sua principale direttrice è insita nella voglia delle forze d’opposizione di ritornare nel solco dell’Europa, riavvicinandosi a Bruxelles sul piano politico e ponendo fine alla contrapposizione tra Varsavia ed Ue a cui abbiamo assistito negli ultimi anni”
Tuttavia, sono presenti differenze tra le forze in campo: “Il partito al governo attualmente, il Pis, presenta posizioni marcatamente conservatrici, ultracattoliche, nazionaliste ed antieuropeiste, tali da aver prodotto scontri con le istituzioni europee negli scorsi anni. Il conservatorismo sui diritti civili ha favorito la messa al bando dell’aborto, della libera scelta per gli omosessuali e ridotto lo stato di diritto nel paese, attraverso lo stop de facto all’autonomia della magistratura e l’avvicinamento strutturale all’Ungheria di Viktor Orban”.
La controparte, ovvero il partito di opposizione, Coalizione Civica, guidato da Donald Tusk, promuove invece una politica differente e più liberale, evidenziando l’importanza dei buoni rapporti con l’Unione Europea e della libertà di scelta per ogni cittadino sui temi etici e sociali. “È distante dalle posizioni di stampo marcatamente cattolico, ragion per cui è osteggiato dalla chiesa polacca”. Ad ogni modo, il voto non dovrebbe modificare l’approccio polacco alla causa di resistenza ucraina. “Kiev rappresenta l’ultimo avamposto prima della Russia per Varsavia ed una sua sconfitta avrebbe ripercussioni drammatiche per la sicurezza della Polonia. Inoltre, il sentimento anti-russo è talmente forte nel paese da non lasciarmi credere che possa modificarsi l’approccio verso la necessità di continuare a sostenere la resistenza ucraina. Tuttavia, nel paese c’è insofferenza nei confronti dei rifugiati ucraini anche a causa dei costi che la loro accoglienza comporta. In effetti, dal paese limitrofo ne sono arrivati molti e questo comprensibilmente ha creato delle problematiche logistiche in merito all’accoglienza. Vedremo quanto questo potrà influire anche dopo il voto sull’opinione pubblica polacca”.
Di Tommaso Alessandro De Filippo
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